“Lo scienziato positivista si trova in presenza della natura quasi come si troverebbe un selvaggio in una biblioteca di libri rari e preziosi. Per un selvaggio un libro è una cosa di dimensione e peso ben definiti. Per quanto a lungo si chieda a che scopo serve quello strano oggetto, non scoprirà mai la verità basandosi sul suo aspetto esteriore, e il contenuto del libro seguiterà a essere per lui lincomprensibile noumeno. […] Tuttavia non c'è errore più grande di quello di dividere il mondo in fenomeni e noumeni, di credere che fenomeni e noumeni siano separati gli uni dagli altri e suscettibili di essere conosciuti separatamente. Questo è analfabetismo filosofico, che traspare chiarissimo nelle teorie dualistiche dello spiritismo. La divisione in fenomeni e noumeni esiste soltanto nella nostra mente. Il "mondo fenomenico" è semplicemente la nostra percezione sbagliata del mondo.”
Origine: Tertium Organum, pp. 139-140
Argomenti
fenomeno , selvaggio , libro , positivista , analfabetismo , divisione , mondo , biblioteca , scienziato , percezione , prezioso , dimensione , contenuto , peso , essere , presenza , teoria , scopo , oggetto , libri , strano , errore , aspetto , mente , natura , verità , grande , cosa , scoprire , lungoPëtr Dem'janovič Uspenskij 31
filosofo russo 1878–1947Citazioni simili

“Nella natura selvaggia sta la conservazione del mondo.”

“Ogni libro nasce in presenza di altri libri, in rapporto e confronto ad altri libri.”
If on a Winter's Night a Traveler

cap. II, Come, secondo ragione, si debbano amare i libri, p. 51
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