“Non c'è il minimo dubbio che Pietro Catte in astratto non sia una realtà, come non lo è alcun altro uomo su questa terra: ma il fatto è che egli è nato ed è morto (lo attestano quegli irrefutabili atti), e questo gli dà una realtà nel concreto, perché la nascita e la morte sono i due momenti in cui l'infinito diventa finito, e il finito è il solo modo di essere dell'infinito. Pietro Catte ha tentato di sottrarsi alla realtà impiccandosi all'albero di Biscollai: ma la sua è stata una vana speranza, perché non si può annullare il proprio essere nati. Per questo io dico che Pietro Catte, come tutti i miseri personaggi di questo racconto, è importante, e deve interessare tutti: se egli non esiste nessuno di noi esiste.”
Origine: Il giorno del giudizio, p. 158
Argomenti
pietra , infinito , astratto , nascita , minimo , essere , albero , miseria , misero , racconto , nato , morto , dubbio , personaggio , speranza , terra-terra , terra , momento , morte , modo , fatto , due-giorni , uomo , proprio , altro , importante , realtàSalvatore Satta 24
giurista e scrittore italiano 1902–1975Citazioni simili

Origine: La compresenza dei morti e dei viventi, p. 269

da L'esistenza di Dio
L'ombrello e la macchina da cucire

Origine: Da La fine dell'Eternità, Traduzione di Giuseppe Lippi, Arnaldo Mondadori Editore; cap. 18.
“Il distacco cristiano, in realtà, è un attaccamento infinito a tutte le realtà infinite.”
Una presenza interiore

da Fondamento dell'intera dottrina della scienza, 1794 – GA, I/2 p. 394

Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 1, Perché proprio Kant? Ovvero: il fascino discreto della ragione pura, p. 28