“Per me la scienza è fatalmente portatrice di valori. Pensando al discorso sul metodo mi viene in mente Galileo e le sue ragioni metodologiche. Non credo che la sua scienza fosse innocua, neutrale, innocente. Per la semplice ragione che le sue ricerche misero in crisi una prospettiva ideologica forte: quella fino ad allora sostenuta dalla Chiesa e dall'autorità scientifica appoggiata dal cardinal Bellarmino. È impossibile separare la scienza dal suo contesto storico sociale concreto. L'immagine dello scienziato chiuso in laboratorio che fa la grande scoperta è un po' comica. A promuovere la scienza sono innanzitutto i gruppi interessati a usarne le ricadute: l'università, l'industria sempre più immateriale, i grandi centri medici e farmacologici, l'esercito. La portata ideologica della scienza lievita dentro questi interessi.”

dall'intervista di Antonio Gnoli, Sanguineti e la scienza, la Repubblica, 6 giugno 2007, p. 49

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“[…] Galileo viola importanti norme del metodo scientifico che furono inventate da Aristotele, migliorate da Grossatesta (fra gli altri), canonizzate dai positivisti logici (come Carnap e Popper); Galileo ebbe successo perché non seguì queste regole; i suoi contemporanei, con pochissime eccezioni, ignorarono difficoltà fondamentali che esistevano a quell'epoca; e la scienza moderna si sviluppò rapidamente, e nella direzione "giusta" (dal punto di vista degli attuali adepti della scienza), proprio perché trascurò tali difficoltà. L'ignoranza fu una benedizione. Inversamente, un'applicazione più rigorosa dei canoni del metodo scientifico, una ricerca più decisa dei fatti rilevanti, un atteggiamento più critico, lungi dall'accelerare questo sviluppo, avrebbero condotto a un punto morto.”

appendice II; p. 94
Contro il metodo
Variante: Galileo viola importanti norme del metodo scientifico che furono inventate da Aristotele, migliorate da Grossatesta (fra gli altri), canonizzate dai positivisti logici (come Carnap e Popper); Galileo ebbe successo perché non segui queste regole; i suoi contemporanei, con pochissime eccezioni, ignorarono difficoltà fondamentali che esistevano a quell'epoca; e la scienza moderna si sviluppò rapidamente, e nella direzione "giusta" (dal punto di vista degli attuali adepti della scienza), proprio perché trascurò tali difficoltà. L'ignoranza fu una benedizione. Inversamente, un'applicazione più rigorosa dei canoni del metodo scientifico, una ricerca più decisa dei fatti rilevanti, un atteggiamento più critico, lungi dall'accelerare questo sviluppo, avrebbero condotto a un punto morto. (appendice II; p. 94)

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“Non so se è fratellanza o scienza, | istinto naturale o amore, | il sociale è una nozione delle più confuse | che per ragioni misteriose abbiamo il dovere di salvare.”

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da Il sociale, n. 7
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“giunse a concezioni fondamentali per la scienza dell'organico che hanno la stessa importanza delle leggi fondamentali di Galileo per quella dell'inorganico. (da Le opere scientifiche di Goethe)”

Rudolf Steiner (1861–1925) filosofo, esoterista e pedagogista austriaco

Variante: nowiki>[Goethe] giunse a concezioni fondamentali per la scienza dell'organico che hanno la stessa importanza delle leggi fondamentali di Galileo per quella dell'inorganico. (da Le opere scientifiche di Goethe)

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“Il problema della teoria dell'inflazione è che non spiega realmente cosa accadde all'inizio di tutto. La cosa grandiosa della scienza è che non importa affatto con quanti scienziati sei in disaccordo. Alla fine vince l'idea giusta. La scienza non è democratica, non ha a che vedere col consenso, con la popolarità. Galileo aveva ragione, anche se le sue idee non erano popolari ai suoi tempi.”

Neil Turok (1958) fisico sudafricano

Origine: Citato in Davide Patitucci, Studio Big Bang, primi dubbi: "Prodotto della fantasia". "Dati non convincenti" http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/22/studio-big-bang-primi-dubbi-prodotto-della-fantasia-dati-non-convincenti/, IlFattoQuotidiano.it, 22 marzo 2014.

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