“E per essere il vero, & ultimo scopo del buon Pittore l'imitatione de' corpi naturali […] conseguentemente ne deriva, che quello, il quale mostra animare i colori con artificio più eccellente, venendo a sortire l'effetto del bramato intento, pare, che debba parimente raccogliere il frutto della maggior gloria, dove comparendo Michelangelo da Caravaggio nel teatro del Mondo, unico mostro di naturalezza, portato dal proprio istinto di natura all'immitatione del vero, e così ascendendo dalla copia de' fiori, e frutti, e da' corpi meno perfetti a più sublimi, e dopo gl'irrationali a gli humani ritratti, e finalmente operando intiere figure, & anco talvolta componimenti d'historie con tal verità, forza, e rilievo, che bene spesso la natura, se non di fatto eguagliata, e vinta, apportando però confusione al riguardante con istupendo inganno, allettava, e rapiva l'humana vista, e però fu creduto da varj anco sopra d'ogni altro eccellentissimo. […] provvisto di particolar genio […] privo però della necessaria base del buon disegno, si palesò poscia d'inventione mancante, e come del tutto ignudo di bella idea, gratia, decoro, Architettura, Prospettiva, ed altri simili convenevoli fondamenti, i quali rendono unitamente sufficienti, e degni i veri principali, e maggiori Maestri […].”

da Il microcosmo della pittura, pp. 51-52

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“A Poussin, nulla piaceva del Caravaggio, secondo lui venuto al mondo per distruggere la pittura. Né ci si deve meravigliare di una tale insofferenza, perché se Poussin cercava il decoro nelle proprie composizioni, il Caravaggio si lasciava trascinare dal vero naturale così come gli appariva: erano ai poli opposti. Tuttavia, a considerare l'essenza reale della pittura, che consiste nell'imitare ciò che si vede, bisogna ammettere che il Caravaggio la possedeva a fondo […] ha imitato così perfettamente il soggetto che null'altro può desiderarsi.”

André Félibien (1619–1695) architetto e storico francese

da Entretiens sur les Vies et sur les Ouvrages des plus excellens Peintres Anciens et Modernes, tomo terzo, sesto colloquio, 1725, pp. 194-195 http://www.archive.org/stream/entretienssurle00unkngoog#page/n210/mode/2up
Origine: Citato in Francesca Marini (a cura di), Caravaggio, 1ª ed., introduzione di Renato Guttuso, Rizzoli/Skira, Milano, 2003. ISBN 8817008087

“Per lui mentire è come una seconda natura. […] Trump ha l'abilità di convincere se stesso che ciò che sta dicendo in quel momento è vero, o quasi vero, o per lo meno che debba essere vero.”

Tony Schwartz (1952)

Lying is second nature to him. [...] Trump has the ability to convince himself that whatever he is saying at any given moment is true, or sort of true, or at least ought to be true.

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“[…] Michel Angiolo da Caravaggio, il quale è stato così diligente, ed ingegnoso imitatore della natura, che dove gli altri pittori sogliono prometter esso ha fatto.”

Girolamo Borsieri (1588–1629) umanista italiano

da Il Supplemento della Nobiltà di Milano, cap. XVII, p. 65

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