“L'occasione fu il compleanno di mia figlia che ancora non sapeva leggere e che dunque si trovava nella condizione ideale per ascoltare le favole che le inventavo. Mi stava a sentire con una specie di sognante rapimento. […] Se mia figlia avesse avuto in avvenire qualche inclinazione letteraria e avesse saputo leggere criticamente un libro, si sarebbe accorta che questa piccola favoletta a lei dedicata segna nel complesso dell'opera del suo papà il passaggio dallo stile elaborato e dalla struttura sofisticata dei primi libri (quel musicale alternarsi di "polifonia" e "monologo interiore" di Ferito o morte) a una scrittura più diretta e lineare, più semplice ma non meno meditata, che inizia con Fiori giapponesi e prosegue con La neve del Vesuvio, Capri e non più Capri e i libri venuti dopo. Quella scrittura che proprio i suoi occhi attenti e il suo ascolto innocente mi avevano suggerito.”

Premessa, pp. 401-402
Colapesce

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Il vero lettore è quello che non scrive. Soltanto lui è capace di leggere ingenuamente – unico modo di sentire un libro.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“L'antropologia è dunque oggi anche un modo di pensare noi stessi come altri, è un modo di leggere momenti importanti delle nostre esistenze alla luce di segni e di credenze complessi.”

Paolo Apolito (1947)

dall'incontro con gli studenti del liceo "Cartesio" di Giugliano, 7 dicembre 2001, trasmesso nella trasmissione Il Grillo, Rai Uno, 23 gennaio 2002

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“Trovo la felicità nelle cose più semplici, più piccole che ci siano. Non ha niente a che vedere con la grandiosità ma ha a che fare con la semplicità. Ad esempio, tenere mio figlio stamattina, non c'è niente di migliore di questo. Questa è la mia felicità. Guardare il sole sorgere, questa è la mia felicità. Essere nella mia tavola da surf, toccare la superficie dell'oceano, questa è la mia felicità. Mettere un CD con la nuova canzone a cui la mia band sta lavorando, questa è la mia felicità. Chiamare mio padre, sentire la sua voce al telefono, essere contento di chiamarlo, questa è la mia felicità. Leggere un libro per mio figlio a cena, questa è la mia felicità. È qualcosa che è ovunque, tutta intorno a me, se sto bene con me stesso. Se sto male con me stesso, non la trovo ovunque.”

Anthony Kiedis (1962) cantante statunitense

I find happiness in the simplest, littlest things ever. It's nothing to do with grandiosity but everything to do with simplicity. For instance, holding my boy this morning, doesn't get any better than that. That's my happiness. Watching the sun come up, that's my happiness. Being on my surfboard, touching the surface of the ocean, that's my happiness. Popping in a CD with the new song my band's been working on, that's my happiness. Calling my father, hearing his voice on the phone, getting excited about calling him, that's my happiness. Reading a book for my son at dinner, that's my happiness. It's kind of everywhere, all around me, if I'm right with myself. If I'm wrong with myself, I'm not finding it anywhere.

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