“Così gli sfuggì di dire: «Da sempre Ti ha guardata». Fu in quel momento quando Cielo e terra si riconobbero e finalmente Gabriele riuscì a dire: «Darai alla luce un figlio e lo chiamerai Emmanuele, Gesù: Dio è con noi» (Cfr Mt 1, 23; Lc 1, 31; Is 7, 14). A quelle parole, sfiorò appena con la mano il grembo di Lei e Lei guardò in alto e una Presenza Luminosa li avvolse. Il suo cuore, di umiltà e purezza cristallina, rifulse in modo così eminente nella sua trasparenza, da lasciare commossi. Senza parole. Senza fiato. Quel Cuore così meraviglioso viene avvolto dalla Luce dello Spirito e si unisce liberamente all'Amore, a quella Luce che fa sembrare ombra quella della terra. Quella luce, così intensa e calda, è tanto presente nella povera stanza qualunque di un qualsiasi giorno qualunque come mai in nessuna reggia è avvenuto. Si toccano, Lei e la Luce, e il suo sorriso è tutt'uno con quella Luce che si concentra e diventa intensissima. Poi un'ombra avvolge tutto (cfr Lc 1, 35). E poi, solo, si sente il battito di un cuore che inizia il proprio palpito.”

Il Signore dei Sogni

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Maria non si stupì affatto della presenza di un angelo. Fu invece l'angelo a stupirsi di lei. Maria vedeva il Creatore in tutte le creature, e vederlo negli occhi di un angelo le sembrava altrettanto sublime che vederlo in quelli di un uomo. Non la stupiva scorgere ovunque il Creatore. Era intenta a normali lavori domestici. Aveva forse un panno in mano o una spazzola di legno che a un certo punto le erano caduti non perché fosse rimasta trasecolata dall'apparizione di Gabriele, ma per lo stesso identico motivo per cui a ciascuno di noi cascano di mano le penne e gli smartphone. Gabriele ha il volto di un giovane molto bello, dai lineamenti molto delicati. Capelli leggermente ondulati, castani. Occhi verdi. Niente ali però, questo no. Solo una veste candida. È lui a stupirsi. Molto, molto più di Maria. Gabriele è un arcangelo eviterno abituato a guardare fisso l'eterno Dio, e sa bene tutta l'opaca caligine che avrebbe trovato arrivando sulla terra. Aveva ancora fresca una certa esperienza con Zaccaria (cfr Lc 1). Proprio per questo si stupì. Di Maria. Si stupì molto. Non si aspettava di vedere il Creatore guardando una creatura. Di vedere una creatura "tutta così piena di Creatore. Così stracolma, così piena di grazia, così kecharitoménê. Devo aver sbagliato strada, pensò Gabriele. Credevo d'esser sceso sulla terra, e guarda un po' sono arrivato in cielo. Si guardava attorno nella stanza mentre Maria curava cose casalinghe impercettibili a un angelo, e quel principe del cielo pensava: «Guarda un po', qui è tutto pieno di cielo. È tutto pieno degli spirituali sorrisi che si sorridono nei cieli, delle trepidanti parole che alitano su da noi nei cieli». Era molto stupito, Gabriele, di fronte a Maria. Era stupefatto. Non aveva mai visto nulla di simile. Con nessuna creatura aveva mai visto Dio comportarsi in simile modo. Gabriele disse «il Signore è con te» (Lc 1, 28) e non lo aveva mai detto a nessuno. Una cosa così non l'aveva mai detta. Era una prima volta, una primizia. Di tutta la creazione, di tutte le creazioni. Mai vista una cosa simile, pensava Gabriele, mentre Maria lo guardava e non si stupiva più di tanto. E lui proprio di questo era stupefatto. Dell'atmosfera famigliare, normale, che lo sguardo di Lei, le sue mani, la sua presenza, creavano. Lei era quasi seduta a terra (forse a filare o a pulire) e lui, che veniva dal più alto dei cieli, era molto affascinato da quelle dita, da quelle mani. E si chiedeva se stesse filando o forse solo pulendo, e si stupiva di essere affascinato da una cosa così semplice e umile.”

Mauro Leonardi (1959) giornalista italiano

Il Signore dei Sogni

“[Sulla partita della lattina] La partita non s'è svolta regolarmente dopo l'uscita di Boninsegna, colpito alla testa da una lattina. Il danno poteva essere molto più grave di quanto è stato. L'Inter ne è rimasta così frastornata che ha finito per perdere 7-1. Ma in quel momento il punteggio era di 1-1. Ci sono quindi tutti gli estremi per cancellare quella gara.”

Giuseppe Prisco (1921–2001) avvocato e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Gianpiero Lotito e Filippo Grassia, Inter. La grande storia nerazzurra dal 1908 a oggi, SEP editrice, 2006; citato in 1970-1979: Una lattina per alleata http://temi.repubblica.it/sport-100-anni-di-inter/1970-1979-una-lattina-per-alleata/, Repubblica.it.

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