“Gli episodi reali e quelli della memoria si alternano in una vetrina di caratteri che davvero non si possono dimenticare: il papà nel sogno, l'amico con l'amante giovane, la maga che gli legge nel pensiero la formula "Asa nisi masa". Infine ecco il grande girotondo da fiera, con tutti i personaggi che si tengono per mano, che gli girano intorno: tutto continua ed è vitale, ed è inutile drammatizzare sul grande palcoscenico della vita. 8½ è da molti ritenuto la più alta espressione di Fellini, più ancora della Dolce vita. Qui tutto si compie, tutti i misteri vengono identificati. Il mondo del regista si evolve da (più o meno) reale che era, sale di dimensione per diventare tutto. Tutto incredibilmente nella sua "prima persona", come una sorta di paradiso e inferno efficacissimi, onnicomprensivi: il cinema di Fellini è complice, misterioso e ruffiano, blasfemo e religioso, è puttaniere e crea disagio, è eroico e vigliacco, è uomo e donna, qualunquista, apolitico, periferico, olimpico e provinciale. Ma la soglia di fantasia, magia e sortilegio è altissima, raggiungibile solo da Fellini.”

—  Il Farinotti

8½, p. 1421

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“La satira è una grande dimostrazione, la più alta espressione, di libertà e di democrazia.”

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dalla trasmissione televisiva Matrix, 6 febbraio 2006

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“Leo dichiara il suo amore per i grandi personaggi in un modo molto particolare: li prende, li legge, li apre per vedere come sono fatti dentro, poi li mette da parte e rifà tutto a modo suo. Ma suo davvero.”

Andrea Plazzi (1962) traduttore e saggista italiano

Origine: Da Ratolik, Special Events n. 83, novembre 2013, ed. Panini Comics, II di copertina

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“Ho lavorato con molti grandi registi, da Pietro Germi fino a Claude Sautet. Mi posso ritenere abbastanza soddisfatta della mia carriera anche sul grande schermo: non ho mai fatto cose che non mi convincessero. In questo momento, però, è il palcoscenico il mio habitat naturale. Il sogno romano con Moretti comunque rimane: chissà che non raccolga questo appello.”

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dall'intervista di Emilia Costantini, Ho un sogno nel cassetto https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/marzo/03/sogno_nel_cassetto_co_10_9603034305.shtml, Corriere della sera, p. 49, 3 marzo 1996

“Ora, per favore, un po’ di comprensione. | Sono uno sfruttato ritenuto in eccesso, | ho in mano un grande e solido mattone, | vorrei contribuire alla storia.”

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