Apocalisse e post-umano. Il crepuscolo della modernità
“Predicare agli uomini la morte, con le parole o con l'esempio è stato e sarà sempre invano. Si può riconoscere il male, ma esso è tale e tanto, che non si lascia vincere. I saggi indiani hanno predicato l'astinenza e decantato il Nirvana: a che pro? Il più coraggioso rivelatore del dolore e del male ha concepito il suicidio della Terra; con quale effetto? Dove sono le opere, le azioni, i tentativi, un principio di esecuzione?”
L'Imperio
Argomenti
male , rivelatore , astinenza , esecuzione , indiano , suicidio , tentativo , effetto , azione , dolore , esempio , principio , tale , principe , terra-terra , terra , morte , parola , uomini , stato , parola-chiave , opere , tanto , predicato , proFederico De Roberto 54
scrittore italiano 1861–1927Citazioni simili
Origine: Reincarnazione e karma, pp. 144-145
I ragazzi del buco, Jean-Claude Van Damme e la Madre Superiora; p. 9
Trainspotting, Tirarsi fuori
da un post https://www.facebook.com/SgarbiVittorio/posts/1026435130746227 del 14 novembre 2015
Da Facebook.com
“Un male non può essere glorioso; ma esiste una morte gloriosa; dunque la morte non è un male.”
Origine: Citato in 1932, p. 121.
da Relectio de indis, 1539; citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 354