“Cosa mai avrebbe potuto apprendere Jen sul proprio conto, avendo come paragone quelle creature così totalmente diverse, tanto più grandi di lui, e almeno cento volte più pesanti? Tutto quello che lui imparava – ed era molto – glielo insegnavano sotto forma di regole. Non potevano fare degli esempi, non solo a causa della loro differenza fisica, ma anche perché tutta la loro sapienza era fatta di concetti. Tutto quanto avveniva e veniva appreso era istantaneamente tradotto in idea dagli urRu, idea che andava ad unirsi alle altre accumulatesi lungo gli eoni come la polvere sui loro mantelli. Le spirali e le rune incise nell'epidermide delle loro teste erano incisioni di pensiero codificato che rappresentavano un'interpretazione simbolica di tutto il passato di ogni urRu, da cui, in qualunque momento, chi avesse saputo interpretare sistematicamente quei segni, sarebbe stato in grado di leggere il futuro. L'abituale tristezza delle loro espressioni, e la marcata lentezza delle loro voci basse e sonore erano la caratteristica delle loro nature cerebrali. Chiunque avesse incontrato un urRu, poteva sulle prime pensare che fossero oppressi da un senso collettivo di colpa tanta era la mancanza di spontaneità del loro modo di fare.”

Dark Crystal

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Ho perso un bel po' di tempo nell'andar dietro alle vanità; ho speso tutta la mia giovinezza in occupazioni inutili, in quanto mi ero buttato totalmente ad apprendere delle dottrine proprie di una sapienza che Dio aveva definito stoltezza.”

Basilio Magno (329–379) vescovo e teologo cristiano greco antico

Origine: Citato in Enrico Pepe, Martiri e santi del calendario romano, Città Nuova Editrice, Roma, 2002.

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“[Su Michele Alboreto] La morte mi porta via uno degli amici più cari. Gliel' avrò detto cento volte: smettila, goditi la vita e quello che hai guadagnato. Aveva la possibilità di starsene tranquillo con la moglie e le figlie, ma lui aveva la passione delle corse. Ma va… Io parlo così solo perché alle corse non ci penso più da tanto tempo. Ma lui no, lui aveva la malattia del casco e della tuta, non ha mai avuto la forza di dire "basta."”

Riccardo Patrese (1954) pilota automobilistico italiano

Origine: Dall'intervista di Nestore Morosini, L'amico Patrese. «Non riusciva a smettere» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/aprile/26/amico_Patrese_Non_riusciva_smettere_co_0_0104261836.shtml, Corriere della Sera, 26 aprile 2001, p. 17.

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