“Felici! tre volte felici! cui nessuna linea, nessun colore offende l'occhio! nessuna vanità o sproposito la mente. Io v'invidio, come invidio al contadino i calli che gli permettono di abbrancar le ortiche senza pungersi; come invidio a certi palati di gustare l'acquavite senza rimanerci impiagati; come invidio i giudici di poter ascoltare certi legulei senza imbecillire! Invideo quia quiescunt, diceva Lutero passeggiando tra le fosse di un camposanto! È un fatto, la delicatezza è un grande, ed hanno ragione i babbi che chiamano viziosi i figliuoli quando questi non sanno risolversi a trangugiar la minestra in cui è caduta una mosca. Felici cui un organo speciale fa trovare tutto bello, tutto gustoso!”

da Francobolli, medaglie, monete..., A proposito d'un libro «Essais de philosophie hégélienne» par A. Vera, pp. 183-184
Passeggiate romane

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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