“[Rispetto a quando si scrive per se stessi l'approccio è diverso? ] No, il mio processo artistico è lo stesso. Non penso mai a chi andrà la canzone, la compongo per me. Faccio il musicista, l'operaio della musica, non mi considero un artista. A volte, quando si scrive per qualcun altro, l'unica attenzione che bisogna fare è nell'uso di determinate figure e parole, che non si possono utilizzare perché non si adattano a chi canterà la canzone. Per me invece scrivo le cose che canto e canto le cose che scrivo. Faccio della libertà il mio campo di gioco. Noi uomini, noi umani, siamo contenitori di infinito.”

—  Ermal Meta

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 28 Novembre 2019. Storia
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cantautore e compositore albanese 1981

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Origine: Citato in Fredric Jameson, Firme del visibile. [Hitchcock, Kubrick, Antonioni] (Signatures of the Visible, 1990), traduzione di Daniela Turco, a cura di Gabriele Pedullà, Donzelli, Roma, 2003, p. 23 https://books.google.it/books?id=XIepkdFhIlYC&pg=PA23#v=onepage&q&f=false. ISBN 88-7989-766-7

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