“Aldo Capitini è stato fra gli uomini politici più incompresi del nostro Paese. Antifascista slegato dai grandi partiti di massa, introdusse in Italia il tema della nonviolenza, senza essere davvero capito. Era considerato un eccentrico, un politico anomalo a metà strada fra filosofia e religione. Tuttora si pensa spesso alla nonviolenza come a un'opzione politica rinunciataria, di esclusione del conflitto, o come a un'espressione ideale priva di effetti pratici, una sorta di aspirazione che si sa irraggiungibile. E invece Capitini scriveva nonviolenza in unica parola proprio per distinguerla dalla semplice assenza di violenza. Il cardine della nonviolenza è l'insoddisfazione per lo stato di cose esistente, la tensione a battersi contro l'ingiustizia dovunque essa sia, e a farlo con metodi che prefigurano quel che verrà dopo, quindi senza violenza, diffidando delle gerarchie, allargando quanto più possibile la partecipazione e lo sviluppo etico-religioso della personalità umana.”
Origine: Restiamo animali, pp. 242-243
Argomenti
politico , violenza , non-violenza , cardine , eccentrico , opzione , insoddisfazione , antifascista , anomalia , esclusione , gerarchia , stato , partecipazione , aspirazione , tensione , ingiustizia , conflitto , tema , assenza , massaia , metodo , sviluppo , sorta , ideale , espressione , pratica , effetto , filosofia , religione , semplice , filosofo , partito , strada , paese , parola , uomini , parola-chiave , grande , essere , dopo , personalità , religioso , proprio , metà , possibileLorenzo Guadagnucci 31
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