“Dopo la morte del mio cane, mi chiusi nella mia stanza a leggere tutto il tempo. Per me il mondo che trovavo nei libri era molto più vivo di quello che vedevo intorno a me. Lì dentro si spalancavano paesaggi mai visti prima. I libri e la musica diventarono i miei amici più grandi. Anche a scuola avevo diversi nuovi compagni, ma nessuno con cui sentissi di potermi aprire. Ci incontravamo tutti i giorni, chiacchieravamo del più e del meno e giocavamo insieme a pallone. Se avevo dei problemi, non mi confidavo con nessuno. Ci pensavo, trovavo una soluzione e agivo, sempre da solo. Ma non soffrivo particolarmente per la solitudine. La consideravo normale. In fondo, tutti gli esseri sono soli.”
—
Haruki Murakami
,
libro
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Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020.
Storia
Argomenti
due-giorni , compagnia , compagno , grande , morte , fondo , insieme , stanza , libri , mondo , cane , giorno , scuola , meno , paesaggio , musico , solitudine , tre-giorni , musica , soluzione , tempo , problema , pallone , essere , dopo , prima , vivoHaruki Murakami 253
scrittore, traduttore e saggista giapponese 1949Citazioni simili

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