Abhinavagupta: Potenza

Abhinavagupta era filosofo indiano. Esplorare le virgolette interessanti su potenza.
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“Chi è purificato da una vera esclusiva devozione per il Beato – verificatasi, s'intende, grazie a una violenta caduta di potenza – è in verità colui che non desidera frutto alcuno e, interrogato perché se ne stia così senza far nulla, non risponde o meglio risponde col silenzio; e intanto, essendo la sua mente come dissolta e trapassata dall'intima devozione per il Beato, ha i peli drizzati, il corpo preso da un tremito convulso, gli occhi spalancati divenuti due polle di acqua.”

da Bhagavadgītārthasaṃgraha, XIV, 26
Origine: La "caduta di potenza" è interpretabile come "discesa della grazia": la "potenza", o "energia", è śakti, il potere divino.
Origine: Con "frutto" si intende un generico piacere mondano: sono le cosiddette "fruizioni".
Origine: Citato in Vijñānabhairava 2002, p. 105.
Origine: Traduzione di Raniero Gnoli, in Il canto del Beato, UTET, 1976.

“La potenza del Signore, pur adottando una molteplicità di variazioni nel krama, in realtà non subisce alcuna modificazione.”

da Krama stotraṃ
Origine: "Successione", con riferimento alle cose che avvengono nello scorrere del tempo.
Origine: Citato in Kamalakar Mishra 2012, p. 221.

“Dal senza superiore A nasce la classe delle gutturali, che comprende cinque fonemi. In ognuna delle cinque vocali sono infatti presenti tutte e cinque le potenze.”

2013, 149b-150a
Tantrāloka, Capitolo III
Origine: La prima lettera della lingua sanscrita, simbolo dell'Assoluto.

“La caratteristica che deve avere la potenza.”

2013, 100b-101a
Tantrāloka, Capitolo XXIX