“In Grecia gli spiriti profondi, scrupolosi e seri erano l'eccezione; l'istinto del popolo inclinava piuttosto a considerare la serietà e la scrupolosità come una specie di deformazione.” Friedrich Nietzsche 221 Sull'età
“Scrittori di partito. – I rulli di tamburo di cui tanto si compiacciono i giovani scrittori a servizio di un partito, suonano a chi non appartiene a quel partito come uno stridore di catene, e suscitano più compassione che ammirazione.” Friedrich Nietzsche 308 Sui giovani
“Quando sono necessari gli asini. – Non si spingerà la folla a gridare osanna se non si entrerà nella città cavalcando un asino.” Friedrich Nietzsche 313
“Diventar vuoti. – Di colui che si abbandona agli avvenimenti resta sempre di meno. Per questo grandi politici possono diventare affatto vuoti, pur essendo stati un giorno pieni e ricchi.” Friedrich Nietzsche 315
“Caldo sulle vette. – Sulle vette è più caldo di quanto non si immagini nelle valli, soprattutto in inverno. Il pensatore conosce il significato di questa similitudine.” Friedrich Nietzsche 335 Inverno
“Uccelli canori. – I seguaci di un grand'uomo sono soliti accecarsi per meglio cantarne le lodi.” Friedrich Nietzsche 390 Uccello
“Non all'altezza. Una cosa buona non ci piace quando non ne siamo all'altezza.” Friedrich Nietzsche 391
“Commedia. – Talvolta mietiamo amore e gloria per azioni e opere di cui da lungo tempo ci siamo spogliati come di una pelle: allora veniamo facilmente sedotti a fare i commedianti del nostro passato e a gettarci ancora una volta sulle spalle la vecchia pelle – e non solo per vanità, ma anche per benevolenza verso i nostri ammiratori.” Friedrich Nietzsche 393 Sull'amore , Passato , Tempo
“Il giudice. – Chi ha contemplato l'ideale di un altro, ne è il giudice inesorabile e per così dire la cattiva coscienza.” Friedrich Nietzsche 402 Dire bugie
“Dire due volte. – È bene esprimere subito una cosa due volte e darle un piede destro e uno sinistro. La verità può sì stare in piedi su una gamba, ma con due camminerà e andrà in giro.” Friedrich Nietzsche 13 Sulla verità , Dire bugie
“Cloache dell'anima. – Anche l'anima deve avere le sue determinate cloache nelle quali far defluire la sua immondizia; a ciò servono persone, relazioni, classi, o la patria oppure il mondo oppure infine – per quelli molto boriosi (voglio dire i nostri cari «pessimisti» moderni) – il buon Dio.” Friedrich Nietzsche 46 Sul mondo , Sulle persone , Su Dio , Anima
“Spirito e noia. – Il proverbio «Il magiaro è troppo pigro per annoiarsi» fa pensare. Solo gli animali più fini e attivi sono capaci di noia. – Un tema per un grande poeta sarebbe la noia di Dio nel settimo giorno della creazione.” Friedrich Nietzsche 56 Su Dio , Animali
“La virtù più nobile. – Nella prima èra dell'umanità superiore il valore è considerato la più bella delle virtù, nella seconda la giustizia, nella terza la moderazione, nella quarta la saggezza. In quale èra viviamo noi? In quale vivi tu?” Friedrich Nietzsche 64 Sulla giustizia , Sulla saggezza
“Una santa bugia. – La bugia, pronunciando la quale Arria morì (Paete, non dolet), oscura tutte le verità che mai furono pronunciate da morenti. È l'unica bugia santa che sia divenuta famosa; mentre in altri casi l'odore di santità rimase attaccato solo ad errori.” Friedrich Nietzsche 75 Sulle bugie , Sulla verità , Errore
“Jean Paul sapeva moltissimo ma non aveva scienza, s'intendeva di ogni astuzia artistica ma non aveva arte, non trovava disgustoso quasi nulla ma non aveva gusto, possedeva sentimento e serietà ma, quando li faceva assaggiare, ci versava sopra un repellente brodo di lacrime, aveva certo spirito – troppo poco, purtroppo, rispetto alla gran fame che ne aveva: per cui porta il lettore alla disperazione proprio con la sua mancanza di spirito. Fu in complesso l'erbaccia variopinta, dal forte profumo, spuntata nottetempo nei delicati frutteti di Schiller e Goethe; fu un uomo buono e comodo, eppure fu una fatalità – una fatalità in camicia da notte.” Friedrich Nietzsche 99 Sulla fame , Sull'età , Sull'arte , Disperazione
“Lessing possiede una virtù prettamente francese, e come scrittore ha frequentato in genere con la massima diligenza la scuola dei francesi: sa ordinare e ben esporre le sue cose in vetrina. Senza quest'arte reale, i suoi pensieri come pure i loro oggetti sarebbero rimasti piuttosto in ombra, senza che la perdita fosse troppo grave. Ma dalla sua arte hanno imparato in molti (soprattutto le ultime generazioni di dotti tedeschi), e innumerevoli ne hanno tratto gioia. – In verità quegli apprendisti non avrebbero avuto bisogno, come tanto spesso è accaduto, di imparare anche lo sgradevole manierismo del suo tono, con quel miscuglio di litigiosità e probità. – Sul Lessing «lirico» si è oggi unanimi: sul «drammatico» lo si diventerà.” Friedrich Nietzsche 103 Sull'arte , Sulla scuola , Sulla verità , Gioia
“Wieland ha scritto in tedesco meglio di chiunque altro, e ha avuto in ciò le sue brave soddisfazioni e insoddisfazioni di maestro (le sue traduzioni delle lettere ciceroniane e di Luciano sono le migliori traduzioni tedesche); ma i suoi pensieri non ci forniscono più nulla cui pensare. Sopportiamo le sue piacevoli moralità tanto poco quanto le sue piacevoli immoralità: le une ben si confanno alle altre. Gli uomini che ne trassero godimento erano però in fondo migliori di noi – ma anche, in buona misura, più lenti, e avevano appunto bisogno di un tale scrittore. – Di Goethe i tedeschi non ebbero bisogno, e anche per questo non sanno farne alcun uso. Si considerino i migliori tra i nostri politici e artisti; nessuno di loro ha avuto Goethe come educatore – non lo ha potuto avere.” Friedrich Nietzsche 107 Sugli uomini , Pensiero
“Il senso drammatico. – Chi non possiede i quattro sensi artistici più raffinati, cerca di comprendere tutto con il quinto, il più grossolano: questo è il senso drammatico.” Friedrich Nietzsche 117 Senso
“Herder non è nulla di quello che egli fece credere di sé (e che egli stesso desiderava credere): non un grande pensatore e inventore, non un fecondo terreno nuovo e germogliante, con la forza fresca e intatta della foresta primordiale. Ma possedeva in grandissima misura il senso del fiuto, vedeva e coglieva le primizie di stagione prima di ogni altro, che poi poteva credere che le avesse fatte crescere lui: il suo spirito stava tra la luce e l'oscurità, tra il vecchio e il nuovo e, come un cacciatore in agguato, ovunque vi fossero passaggi, abbassamenti, sconvolgimenti, segni di un intimo sgorgare e divenire: lo spingeva l'irriquietezza della primavera, ma egli era la primavera!” Friedrich Nietzsche 118 Luce , Primavera , Senso , Stagione