Frasi di Mario Alighiero Manacorda

Mario Alighiero Manacorda
Data di nascita: 9. Dicembre 1914
Data di morte: 17. Febbraio 2013
Mario Alighiero Manacorda è stato un docente, pedagogista e traduttore italiano.
Figlio di Giuseppe Manacorda, pedagogista e fratello di Gastone, storico, fu alunno della Scuola Normale Superiore di Pisa; nella seconda metà del Novecento ha ricoperto prestigiosi incarichi nel mondo accademico italiano e nell'area politico-culturale che aveva come riferimento il Partito Comunista Italiano. Ha svolto un'intensa attività politica: è stato organizzatore e preside del Convitto Scuola della Rinascita presso l'Anpi di Roma, direttore delle Edizioni Rinascita, responsabile della Commissione Scuola presso la Direzione del PCI e della Sezione Educazione dell'Istituto Gramsci, direttore della rivista "Riforma della Scuola", membro del Comitato direttivo della FISE , professore ordinario di Storia dell'educazione nelle Università degli Studi di Firenze e Università di Roma La Sapienza; ha fatto parte del Collegio dei Garanti della Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni.
Ha collaborato a molti quotidiani e riviste, e alla Rai con cicli di trasmissioni televisive di argomento pedagogico. Ha curato inoltre numerose traduzioni:
Novalis, Cristianità o Europa, Torino, Einaudi, 1942;
Hugo von Hofmannsthal, La donna senz'ombra, Modena-Roma, Guanda, 1946;
Karl Marx, Le lotte di classe in Francia, Torino, Einaudi, 1948;
Marx-Engels, Carteggio, 3 voll., Roma, Rinascita, 1950-1951;
Antonio Gramsci, L'alternativa pedagogica, Firenze, La nuova Italia, 1972; Roma, Editori riuniti university press, 2012. ISBN 978-88-6473-090-5.
antologia di Ugo Foscolo, Storia della letteratura italiana per saggi, Torino, Einaudi, 1979.
Ha pubblicato, tra l'altro, numerosi contributi in volumi collettanei.
Frasi Mario Alighiero Manacorda
„Ci si dimentica che il compito dello Stato nei riguardi dell'istruzione è qualcosa di piú che un servizio, essendo una sua funzione sociale primaria. Lo sapevano molto bene i nostri padri risorgimentali, che considerarono contestualmente obbligo scolastico e obbligo militare, per educare cittadini capaci di servire la Patria nel corpo e nello spirito.“
Origine: Scuola pubblica o privata?, p. 116
„Come è facile rovinare le rivoluzioni e farle passare dalle illusioni alle delusioni! Basta accerchiarle militarmente e strozzarle economicamente, e intanto foraggiare l'opposizione interna: e, mentre devono nello stesso tempo affrontare l'avversario interno e il nemico esterno, la fame genera lo scontento, lo scontento provoca la repressione, i ceti delusi abbandonano la rivoluzione, i ceti sconfitti rialzano la testa, e il fallimento è inevitabile.“
Origine: Perché non posso non dirmi comunista, p. 106