“Mi vergognavo di appartenere, da parte di madre, a una famiglia così antica e nobile. Non veniva proprio da loro, da quelle famiglie avide, ipocrite, rapaci, gran parte del male dell'isola? Odiavo la loro incapacità atavica di cambiare, di vedere la verità, di capire gli altri, di farsi da parte, di agire con umiltà. E la sola idea di dividere qualcosa con loro, fosse solo un'involontaria somiglianza, mi disgustava. Eppure, mio nonno era così lontano dallo stereotipo del nobile presuntuoso e arrogante da farmi pensare di essere stata ingiusta, forse per giovanili innamoramenti ideologici, con lui. E' sempre limitativo e stupido cacciare le persone dentro una categoria, che sia una classe o un sesso. Non fare i conti con l'imprevedibile è da citrulli.”
Bagheria
Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020.
Storia
Argomenti
innamoramento , ipocrita , antico , stupido , isola , nobile , persone , verità , parte , famiglio , nonno , solaio , famiglia , categoria , stereotipo , madre , sesso , somiglianza , persona , rapace , idea , essere , ingiusta , male , classe , proprio , forse , fare , giovanile , incapacità , umiltà , lontanoDacia Maraini 65
scrittrice italiana 1936Citazioni simili

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(1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense
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Variante: Cosa credi? Che voglia stare sola? Ma sono fatta così, non riesco ad avvicinarmi veramente a nessuno. È un dato di fatto. È come se mi mancasse quella parte d'anima che si incastra negli altri, come nel Lego. Che si unisce veramente a qualcun altro. Alla fine tutto cade a pezzi. Famiglia, amici. Non resta più niente.