„Nel centro della tela, nel posto ove suole stare il ragno, Gwynplaine vide una cosa formidabile e magnifica: una donna nuda.
Non assolutamente nuda. Questa donna era vestita e vestita dalla testa ai piedi. Indossava una camicia lunghissima, come le stole d'angeli nei quadri di santi, ma così sottile che sembrava bagnata, Donde un incirca di donna nuda, più fervido e pericoloso che la nudità assoluta.
La tela d'argento trasparente era una tenda. Fermata soltanto in alto, essa poteva essere sollevata. Separava la sala di marmo, ch'era una sala da bagno, da una camera, ch'era una camera da letto. Questa camera, piccolissima, era una specie di grotta tutta specchi. Ovunque cristalli veneziani, aggiustati poliedricamente, congiunti da bacchette dorate, riflettevano il letto ch'era nel centro. Su quel letto, d'argento come la toeletta e il canapè, era sdraitata la donna. Ella dormiva.
Dormiva col capo supino. Coi piedi respingeva le coltri, come il succubo sopra al quale aleggia il sogno.
Il suo guanciale di trine era caduto a terra sul tappeto. Fra la sua nudità e lo sguardo dell'uomo, erano due ostacoli: la camicia e la tenda di velo d'argento. Due trasparenze. La camera, più alcova che camera, era illuminata lievemente dal riflesso della sala da bagno.
Forse la donna non aveva pudore, e la luce invece ne aveva ancora.
Il letto era senza colonne, né cortinaggio, né cielo, così che la donna, aprendo gli occhi, poteva vedersi riflessa mille volte nuda negli specchi che aveva sopra il capo.
Una veste da camera di magnifica seta della Cina era gettata sulla sponda del letto.
Oltre il letto, in fondo all'alcova, era forse una porta, nascosta, segnata da uno specchio piuttosto grande, sul quale eran dipinti pavoni e cigni.
Al capezzale del letto era fermato un leggio d'argento ad aste girevoli, ed a fiaccole fisse, sul quale si poteva vedere un libro aperto, che in cima alle pagine aveva questo titolo a letteroni rossi: Alcoranus Mahumedis.
Gwynplaine non scorgeva nessuna di queste cose. La donna: ecco quello che vedeva.“
1967, p. 236
L'uomo che ride
Argomenti
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„Il seduttore, di fatto, vede il mondo come la sua camera da letto.“
— Robert Greene scrittore statunitense 1959
in prefazione, p. 21
L'arte della seduzione
„La donna è tutta fiele; ha due momenti buoni nel letto e nella tomba.“
— Pallada poeta e grammatico greco antico
da Antologia Palatina, XI, 381; citato in Prosper Mérimée, Carmen, traduzione di Franco Montesanti, Garzanti Editore, 1984

„Ha vinto la guerra sul campo, e l’ha perduta nella camera da letto, povero stolto.“
— George R. R. Martin, libro I fiumi della guerra
Jaime Lannister
su Robb Stark
2016, p. 536
I fiumi della guerra
„Le donne leggono la recensione della copula appena conclusa sul soffitto della camera da letto.“
— Diego De Silva scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano 1964
Superficie

„La donna nuda è una donna armata.“
— Victor Hugo, libro L'uomo che ride
1967, p. 237
L'uomo che ride
— Jean-Claude Izzo scrittore, giornalista e poeta francese 1945 - 2000
Marinai Perduti

— George R. R. Martin autore di fantascienza statunitense 1948
Arianne Martell) [a Arys Oakheart] (2016, p. 229
Il Dominio della Regina

— Rocco Siffredi attore pornografico, regista e produttore cinematografico italiano 1964
Origine: Dall'intervista parallela con Eva Henger, Le Iene, Italia 1, 17 ottobre 2002.
„La donna con cui ti alzi raramente è la stessa con cui vorresti andare a letto.“
— Eros Drusiani cabarettista e scrittore italiano 1954

„[Un film è] Un uomo con una pistola ed una donna nuda.“
— Dino Risi regista italiano 1916 - 2008
Citazioni tratte da interviste

— Fabri Fibra rapper, produttore discografico e scrittore italiano 1976
da Rivelazione, n. 14
Controcultura

— Giorgio Gaber cantautore, commediografo e regista teatrale italiano 1939 - 2003
da Il narciso, CD 1, n. 13
Far finta di essere sani

„Che voluttà, mettersi con una donna nel letto di Procuste della propria visione del mondo!“
— Karl Kraus scrittore, giornalista e aforista austriaco 1874 - 1936
Detti e contraddetti

— Arrigo Cajumi giornalista, scrittore e critico letterario italiano 1899 - 1955
Origine: Pensieri di un libertino, p. 89