“Quando arrivano a 90 anni, [gli Struldbrugs, immortali] perdono i denti e i capelli; non sentendo più il gusto dei cibi, mangiano e bevono senza provar piacere. Le loro malattie si prolungano senza più aggravarsi né dar luogo a guarigione. Nel parlare, essi dimenticano i nomi dei più comuni oggetti e dei più intimi amici; non possono neppure dilettarsi dei libri, non ritenendo a memoria le prime parole d'un periodo fino alla fine del medesimo, e così anche quest'ultimo svago è loro vietato. Inoltre, essendo la lingua luggnagghiana molto proclive a cambiare, gli Struldbrugs nati ed educati in un secolo stentano a capire gli uomini nati nei secoli seguenti, e duecento anni dopo non possono più sostenere una conversazione coi propri bisnipoti, sicché si trovano sempre come stranieri nella loro patria stessa.”
1921, p. 174
I viaggi di Gulliver
Argomenti
malattie , libri , uomini , piacere , capello , comune , conversazione , fine , guarigione , gusto , immortale , intimo , lingua , luogo , malattia , memoria , oggetto , parola , patria , perdono , periodo , secolo , seguente , stesso , straniero , svago , ultimo , dopo , duecento , proprioJonathan Swift 42
scrittore e poeta irlandese 1667–1745Citazioni simili

Il Testamento
Origine: Citato in Ditadi 1994, vol. II, p. 647.

“I ricordi ci uccidono. Senza memoria, saremmo immortali.”
Origine: Il malpensante, Febbraio, p. 21

da Destra/sinistra, disco 2, n. 7
E pensare che c'era il pensiero

Origine: Da La crisi del romanticismo, Einaudi, 1969, p. 302.