“[Su Le mosche del capitale di Paolo Volponi] Dopo Aracoeli della Morante (1982) non leggevo pagine narrative italiane con tanta partecipazione e ammirazione. Le due opere sono diversissime per modo di vedere il mondo e per uso del linguaggio. Quello è ultimativo e tragico; questo è drammatico, quindi non ultimativo. Hanno però in comune la certezza che il centro della realtà e verità abiti le buie viscere, dov'è il nodo tra fantasmi della mente e materia biologica. Nella Morante per una capitolazione catastrofica ed estatica, in Volponi per una aggressiva rivendicazione della corporeità di oppressi e di entità non umane diretta contro il delirio verbale del potere, inteso come laido ronzio di mosche. L'uno e l'altro raccontano una sconfitta e rovina, prima collettive e storiche che personali: il decennio settanta.”
Origine: Da L'Indice dei Libri del Mese, n. 6, 1989.
Argomenti
capitolazione , ronzio , rivendicazione , nodo , verbale , viscere , delirio , oppresso , narrativa , partecipazione , decennio , ammirazione , fantasma , intesa , tragico , collettivo , rovina , diretta , sconfitto , certezza , pagina , pagine , materia , uso , centro , linguaggio , storico , personale , comune , centro-sinistra , centro-destra , mente , italiano , verità , potere , modo , due-giorni , mondo , entità , dopo , opere , prima , volpone , altro , realtà , abitiFranco Fortini 49
saggista, critico letterario e poeta italiano 1917–1994Citazioni simili

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