“In Etiopia si ignorava perfino cosa fossero le elezioni, cosa fosse il voto. Se qualcuno avesse spiegato a un pastore del Gondar che aveva diritto d'esprimere la sua opinione e manifestarla con una cosa che si chiama voto, egli sarebbe ritenuto beffato e non ci avrebbe creduto. Naturalmente, non esistevano partiti politici. Neanche clandestini. La polizia segreta era organizzatissima, i telefoni erano controllati, e perfino gli stranieri avevano paura a esprimere un punto di vista che non coincidesse con quello dell'imperatore. Per un nulla si poteva essere accusati di lesa maestà, e finire in prigione o impiccati. Il fatto era che l'imperatore non credeva all'Etiopia inserita in un clima di libertà e di democrazia, e non stimava molto il suo popolo. Con le persone di cui si fidava ripeteva sempre, con sprezzo: «Vous savez, ces gens…»”

E citava l'esempio del Congo: «Ecco cosa succede a dare la libertà a certa gente».
Intervista con la storia

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia

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2011
Origine: 23 maggio 2011; citato in Gian Antonio Stella, Dai condoni all'aspirasmog. Promesse e svarioni al voto http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/28-Dai-condoni-all-aspirasmog-Promesse-e-svarioni-al-voto_2bc11166-88f4-11e0-9363-be870bec5f6b.shtml, Corriere.it, 28 maggio 2011.

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