“Pimentel Eleonora Fonseca. Audet viris concurrere virgo. Ma essa si spinse nella rivoluzione come Camilla nella guerra, per solo amor della patria. Giovinetta ancora, questa donna avea meritata l'approvazione di Metastasio per i suoi versi. Ma la poesia formava una piccola parte delle tante cognizioni che l'adornavano. Nell'epoca della repubblica scrisse il Monitore Napolitano, da cui spira il più puro ed il più ardente amor di patria. Questo foglio le costò la vita, ed essa affrontò la morte con un'indifferenza eguale al suo coraggio. Prima di avviarsi al patibolo volle bevere il caffè, e le sue parole furono: Forsan haec olim meminisse juvabit.”

Origine: Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, p. 120

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia
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Vincenzo Cuoco 33
scrittore, giurista e politico italiano 1770–1823

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“ELEONORA FONSECA PIMENTEL. Ornata di ogni genere di letteratura, ed ancor più di virtù, da Metastasio lodata e da lui anche amata, scrivea il monitore Napolitano nel 1799.”

da Dizionarío geografico-storico-civile del Regno delle due Sicilie, p. 363, Tipografia all'insegna del Diogene, Napoli 1839-1843

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“Vincerà l'amor di patria e l'immenso desiderio di gloria.”

VI, 824
Vincet amor patriae, laudumque immensa cupido.
Eneide

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“Fino a tanto che il fuoco sacro dell'amor di patria si conserva, una nazione è libera, attiva e potente.”

Louis Philippe de Ségur (1753–1830) storico, diplomatico

Origine: Citato in G. B. Garassini e Carla Morini, Gemme, classe 5 maschile, Sandron, Milano [post. 1911].

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“Mille volte si ripete che in Napoli eran repubblicani tutti coloro che avevano beni e fortuna, che niuna nazione conta tanti che bramassero una riforma per solo amor della patria; che in Napoli la repubblica é caduta quasi per soverchia virtù de' repubblicani.”

Vincenzo Cuoco (1770–1823) scrittore, giurista e politico italiano

dalla Prefazione alla seconda edizione, p. VII, 1820
Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799

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“Fulvio: I miei misfatti, o donna, | Son due: l'odio a' superbi, e immenso, e ardente | Amor di libertà.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Atto II, p. 135
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