“La legge vigente sul copyright, semplicemente, non contempla una categoria che comprende l'espressione creatica amatoriale. Laddove è stato incluso un "pubblico interesse" nella definizione di uso equo – come per la volontà di proteggere il diritto delle biblioteche a far circolare i libri, quello dei giornalisti a citarli o la possibilità per gli studiosi di citare opere di altri ricercatori – se ne parla per gruppi particolari di utenti, e non come diritto pubblico generale alla partecipazione culturale. La nostra nozione corrente di uso equo è l'artefatto di un'era in cui l'accesso al mercato delle idee era limitato a poche persone, legate peraltro a specifiche classi professionali. La materia richiede indubbiamente un aggiornamento, considerando lo sviluppo tecnologico che determina l'ampliamento del numero dei creatori e dei distributori di prodotti culturali. I giudici sanno come agire nei riguardi di persone che hanno interessi professionali nella produzione e circolazione della cultura; viceversa, si trovano spiazzati di fronte agli amatori o presunti tali.”

Origine: Cultura convergente, p. 201

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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“Francamente è venuta l'ora di chiederci: questi gruppi credono nei diritti umani universali, inclusi i diritti delle donne e quelli di persone di altre fedi? Credono nell'eguaglianza di tutti davanti alla legge? Credono nella democrazia?”

David Cameron (1966) politico britannico

Origine: Citato in Gran Bretagna, la svolta di Cameron: "Il multiculturalismo ha fallito" http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/06/news/cameron_multiculturalismo-12117680/, Repubblica.it, 6 febbraio 2011.

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“È inevitabile che chi parla alla folla tenendo conto del suo interesse particolare risulti più gradito di colui che ha in mente solo il vantaggio pubblico.”

Tito Quinzio Capitolino Barbato: III, 68; 1997
Natura hoc ita comparatum est, ut qui apud multitudinem sua causa loquitur gratior eo sit cuius mens nihil praeter publicum commodum videt.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

“È inevitabile che chi parla alla folla tenendo conto del suo interesse particolare risulti più gradito di colui che ha in mente solo il vantaggio pubblico.”

citato in Tito Livio, III, 68; 1997
Natura hoc ita comparatum est, ut qui apud multitudinem sua causa loquitur gratior eo sit cuius mens nihil praeter publicum commodum videt.
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“Se ciascuno avesse la libertà di interpretare a proprio arbitrio il diritto pubblico, nessuno Stato potrebbe sussistere.”

VII, traduzione di Franco Fergnani e Salvatore Rizzo, UTET, 1980
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