“È nel silenzio di questi sguardi che egli si sente posseduto, perduto nel suo corpo, alienato, ristretto nelle sue strutture temporali, impedito di ogni coscienza intenzionale. Egli non ha più in sé alcun intervallo: non c'è distanza fra lui e lo sguardo d'altri, egli è oggetto per altri tanto da arrivare ad essere una composizione a più piani di sé, posseduto dall'altro "in tutti i piani possibili del suo volto e in tutte le possibili immagini che di volta in volta possono derivare dai vari atteggiamenti che si possono cogliere". Il corpo perché sia vissuto è dunque nella relazione di una particolare distanza dagli altri, distanza che può essere annullata o aumentata a seconda della nostra capacità di opporsi. Noi desideriamo che il nostro corpo sia rispettato; tracciamo dei limiti che corrispondono alle nostre esigenze, costruiamo un'abitazione al nostro corpo.”
da Corpo, sguardo e silenzio, 1965
Argomenti
abitazione , alienato , atteggiamento , composizione , corpo , coscienza , distanza , esigenza , essere , immagine , intervallo , limite , oggetto , particolare , relazione , ristretto , secondo , sguardo , silenzio , struttura , temporale , vissuto , volto , capacità , tanto , possibile , altro , voltaFranco Basaglia 20
psichiatra e neurologo italiano 1924–1980Citazioni simili

Origine: Introduzione a I fratelli Karamàzov, p. XVII

Origine: Aforismi sulle donne, sull'uomo e sull'amore, p. 19

da Tre maestri: Balzac, Dickens, Dostoevskij, traduzione Berta Burgio Abrens, Sperling & Kupfer, Milano, 1938

cioè non leda questo diritto degli altri
Origine: Da Sopra il detto comune: questo può essere giusto in teoria, ma non vale per la pratica, Ueber den Gemeinspruch: das mag in der Theorie richtug sein, taugt aber nicht für die Praxis, 1793; in Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto, p. 255.

p. 236, 2006