“Un tempo il sorriso khmer era celebre. Si diceva che la Cambogia fosse il paese del sorriso. Ed è vero che i suoi abitanti sorridono spesso. Io stesso ne sono stato a lungo affascinato. Ma è ormai da tempo che ho qualche sospetto sulla loro autenticità, o meglio ancora sulla lettura che si deve fare di quei sorrisi. Tutte le favole, i racconti che sono alla base della cultura popolare cambogiana cominciano con dettagli ironici, a volte allegri, con episodi carichi di sensualità, sono ricchi di personaggi pittoreschi, re onnipotenti e bizzarri, conigli furbi, coccodrilli avidi, contadini sempliciotti, ma finiscono tutti tragicamente, si concludono precipitosamente con fatti irrazionali, con esplosioni di crudeltà che restano impunite. In When the War Was Over Elizabeth Baker, dice che quel gusto per il macabro sotto certi aspetti assomiglia a quello dei fratelli Grimm. Ma la morale non è la stessa. Le fiabe cambogiane cominciano col sorriso e terminano nella violenza. Una violenza che cresce a valanga, e che è fine a se stessa. Anche la storia dei khmeri rossi è cominciata con grandi sorrisi ed enormi speranze. Come si chiuderà l'ultimo atto della tragedia?”

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 27 Gennaio 2019. Storia

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“C'è un sorriso d'amore, | E c'è un sorriso della seduzione, | Un sorriso c'è dei sorrisi | Dove si incontrano quei due sorrisi.”

William Blake (1757–1827) poeta, incisore e pittore inglese

da Il sorriso, in Manoscritto Pickering, 2000
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“Vorrei rubare per un'ora | qualche sorriso e qualche storia però | il tempo sta cambiando | schizzechea | schizzechea.”

Pino Daniele (1955–2015) cantautore e musicista italiano

da Schizzechea, n. 3
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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Ho pianto, ma non molto spesso, perché noi cambogiani nascondiamo le nostre sofferenze dietro uno schermo di sorrisi. Se permettete, preferiamo piangere nel cuore, sanguinare dentro, e non fuori.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

I cried. But not very often. Because we Cambodians hide our sufferings behind a screen of smiles. We prefer crying in our hearts--bleeding internally, not externally, if I may say so.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Ho pianto, ma non spesso, perché noi cambogiani nascondiamo le nostre sofferenze dietro un muro di sorrisi. Se permettete, preferiamo piangere nel cuore, sanguinare dentro, e non fuori.

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