“Non voglio fare della retorica, ma giova ricordare che l’antifascismo italiano (da cui bene o male è nata questa repubblica) è vissuto sparso per il mondo, sbarcare in Francia o in America da clandestini, senza documenti era la regola. Oggi quelli sono padri della patria. L’auto che porta Filippo Turati clandestinamente in Francia era guidata da Adriano Olivetti, che non ebbe certo paura delle leggi vigenti allora. E nemmeno Joyce Lussu Salvadori, capitano (lei sì) della Resistenza, che a Marsiglia falsificava documenti notte e giorno per chiunque glieli chiedesse. E Teresa Mattei, che ancora bambina si fa buttare fuori da tutte le scuole del regno perché non accetta lezioni razziste. Ma che poi diventerà una delle poche madri costituenti, quelle che hanno scritto materialmente la Costituzione. E tutti siamo grati a loro. Siamo figli loro. Siamo figli di gente che si é fatta beffe delle frontiere e delle leggi, per fortuna.”

Origine: Da La sinistra timorosa https://www.uominiebusiness.it/default.aspx?c=635&a=27888&tag=02-07-2019-Lasinistratimorosa#.XRuL3dL9Zgo.twitter, uominiebusiness.it, 2 luglio 2019.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia

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“[Su Luigi Filippo di Francia] Non perché ma benché.”

André Dupin (1783–1865) giurista, avvocato e politico francese

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 736

“Il Porta è uno di quegli uomini franchi che non offendono nemmeno quando spiattellano la verità sul muso.”

Attilio Momigliano (1883–1952) critico letterario italiano

Origine: In Maria Acrosso, La critica letteraria, p. 485

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“Francia, madre delle arti, delle armi e delle leggi.”

Joachim Du Bellay (1522–1560) poeta

da Les Regrets, 1558

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“È da notare una favola che si dice e dipigne in Francia per dispetto degli Italiani. È dicono ch'e' Lombardi hanno paura della limaccia, cioè la lumaca.”

Giovanni Villani (1276–1348) mercante e scrittore italiano

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 658

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“L'unica cosa che voglio che la storia si ricordi è ciò che il mondo ignora; che dopo aver ottenuto l'indipendenza del mio paese dalla Francia con le mie proprie forze, fui l'unico leader nella Cambogia contemporanea a costruire scuole, università, collegi, ospedali, strade, porti marittimi, ponti, aeroporti, e fabbriche per la sua patria e il suo popolo. Ma il mondo ignora tutto ciò. La storia non lo vuole ricordare, ma l'ho fatto. L'ho fatto.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

The only thing I want history to remember is what the world ignores - that after obtaining by my own efforts my country's independence from France, I was the only leader in contemporary Cambodia who built schools, universities, colleges, hospitals, roads, seaports, bridges, airports, factories for his homeland and for his people. But the world ignores that. History does not want to record that. But I did it, I did it.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: L'unica cosa che voglio che la storia si ricordi è ciò che il mondo ignora; che dopo aver ottenuto l'indipendenza del mio paese dalla Francia con le mie proprie forze, fui l'unico leader nella Cambogia contemporanea a costruire scuole, università, collegi, ospedali, strade, porti marittimi, ponti, aeroporti, e fabbriche per la sua patria e il suo popolo. Ma il mondo ignora tutto ciò. La storia non lo vuole ricordare, ma l'ho fatto. L'ho fatto.

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“Che gli italiani siano capaci di emanare leggi di riforma, ci credo senz'altro. L'Italia è la più grande produttrice di regole, ognuna delle quali è una riforma, è la riforma di un'altra regola. Gli stessi esperti pare che abbiano perso il conteggio delle leggi, dei regolamenti che vigono in Italia: c'è qualcuno che parla di 200.000, altri di 250.000. Ora, quando si pensa che la Germania ha in tutto 5.000 leggi, la Francia pare 7.000, l'Inghilterra nessuna, quasi nessuna – ha dei principi, così stabiliti. A cosa ha portato tutta questa proliferazione? A riempire gli scantinati dei nostri pubblici uffici, dove ci sono questi mucchi di legge che nessuno va nemmeno a consultare perché ognuna di queste leggi poi offre il modo di evaderle. Questa è la grande abilità dei legislatori italiani. I legislatori italiani sono quasi tutti degli avvocati. E gli avvocati a che cosa pensano? A ingarbugliare le leggi in modo da restarne loro i supremi e unici depositari. […] Riforme: hai voglia se ne faremo, continuiamo a farne, è la nostra vocazione, questa. Quanto poi all'attuazione, allora è un altro discorso: le leggi in Italia non vengono osservate, anche perché sono formulate in modo che si possano non osservare. Ed è questo che spiega l'abbondanza, la prodigalità delle nostre classi politiche, delle nostre classi dirigenti, nello sfornarne di continuo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dal Governo Dini all'Ulivo
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