“Quando immagina sua madre passeggiare lungo i portici del paese, avvolta nella sua pelliccia buona, con gli orecchini d'oro della nonna e quegli strati di fondotinta e cipria sempre un po' eccessivi, o quando la sente elevare in chiesa i suoi "amen" come se fosse ancora sull'aia della sua infanzia, ha un attimo di terrore. Prega che non faccia ingresso una gallina al centro della navata, o che un fagiano non attraversi il corso principale perché allora la vedrebbe gettare la pelliccia, alzarsi la gonna, gettare le scarpe ortopediche e rincorrere il pollo fra la gente, gridando e battendo le mani fino a catturarlo; e una volta acciuffato, torcergli con un gran sorriso il collo, o spezzargli la colonna vertebrale con un colpo secco alla testa e tornare poi in mezzo alla gente, sulla piazza, o nella chiesa, mostrando orgogliosa e fiera il suo trofeo”
Camere separate
Argomenti
pelliccia , chiesa , gente , pollo , orecchino , gonna , portico , gallina , strato , trofeo , secco , ingresso , colonna , collo , scarpa , infanzia , terrore , piazza , colpo , attimo , centro , sorriso , oro , corso , madre , centro-destra , centro-sinistra , immagine , mezzo , paese , alloro , ancora , testa , fiera , tornare , nonna , po' , aia , volta , lungoPier Vittorio Tondelli 40
scrittore italiano 1955–1991Citazioni simili

“L'unica pelliccia che non mi vergogno d'indossare.”

Norwegian Wood
Variante: Mi piaci tanto, Midori.”
“Tanto quanto?”
“Tanto quanto un orso in primavera.”
“Un orso in primavera?” chiese lei sollevando di nuovo la testa. “Come sarebbe "un orso in primavera"?”
“Un orso in primavera... allora, tu stai passeggiando da sola per i campi quando a un tratto vedi arrivare nella tua direzione un orso adorabile dalla pelliccia vellutata e dagli occhi simpatici, che ti fa: "Senta, signorina, non le andrebbe di rotolarsi un po' con me sull"erba?". Tu e l"orsetto vi abbracciate e giocate a rotolare giù lungo il pendio tutto ricoperto di trifogli per ore e ore. Carino, no?”
“Carinissimo.”
“Ecco, tu mi piaci tanto così.

“I teologi sotto la loro pelliccia di pecora sono dei lupi feroci.”
Varie
Origine: Citato in Karlheinz Deschner, Sopra di noi... niente, Ariele, 2008.

Origine: Manifesto animalista, pp. 97-98