“[A proposito delle affermazioni di don Giovanni Cavalcoli sul terremoto e le unioni civili] E così l'affermazione "a mio figlio è venuto un tumore perché Adamo ha mangiato del frutto proibito" o "ad Amatrice è morta una mia amica perché Eva ha disobbedito" vale tanto quanto "oggi sul Corriere mi insultano perché Gutenberg ha inventato la stampa", oppure "sui social se la prendono con me perché Steve Jobs ha inventato l'iphone e Mark Zuckerberg Facebook". Ancor più radicalmente, poiché anche Cristo il sommo innocente è stato colpito dalla morte, il rapporto di causa-effetto tra una singola morte e un singolo peccato è destituito di senso. Forse il collega sacerdote non se ne accorge ma egli, ristabilendo quel nesso specifico, concreto, tra terremoto e peccato (o supposto tale), tra immoralità e punizione divina, ragiona esattamente come quei farisei e quella gente di passaggio che guardando il Cristo torturato in croce lo insultavano scuotendo il capo e dicendogli che se fosse stato davvero innocente avrebbe dovuto non morire”

Cfr Mt 27, 40; 42 e paralleli
Origine: Da «Da prete dico a Radio Maria che il terremoto non c'entra con le unioni civili» http://www.huffingtonpost.it/mauro-leonardi/radio-maria-unioni-civilli_b_12797338.html, Huffington Post.it, 4 novembre 2016.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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Origine: Da Venditori di almanacchi, Corriere della Sera, 2 gennaio 1994.

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“In principio, dunque, era la noia, volgarmente chiamata caos. Iddio, annoiatosi della noia, creò la terra, il cielo, l'acqua, gli animali, le piante, Adamo ed Eva; i quali ultimi, annoiandosi a loro volta del paradiso, mangiarono il frutto proibito. Iddio si annoiò di loro e li cacciò dall'Eden.”

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Variante: In principio, dunque, era la noia, volgarmente chiamata caos. Iddio, annoiandosi della noia, creò la terra, il cielo, l'acqua, gli animali, le piante, Adamo ed Èva; i quali ultimi, annoiandosi a loro volta in paradiso, mangiarono il frutto proibito. Iddio si annoiò di loro e li cacciò dall'Eden.

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Origine: Citato in Franca Ongaro, Una voce: riflessioni sulla donna, Il Saggiatore.

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