“[…] In sogno gli erano apparse delle creature che non aveva mai visto prima. Non parlavano. Gli sembrava che fossero acquattate accanto alla brandina mentre dormiva e che al suo risveglio si fossero dileguate. Si voltò a guardare il bambino. Forse per la prima volta, capì che ai suoi occhi lui era un alieno. Un essere venuto da un pianeta che non esisteva più. Le storie che raccontava erano sospette. Non poteva ricostruire il mondo perduto per compiacerlo senza trasmettergli anche il dolore della perdita, e pensò che forse il bambino lo sapeva meglio di lui. Cercò di mettere a fuoco il sogno ma non ci riuscì. Ne conservava solo la sensazione. Su cosa? Sul fatto che non poteva riaccendere nel cuore del bambino ciò che era ormai cenere nel suo. Anche ora, una parte di lui rimpiangeva di aver trovato quel rifugio. Una parte di lui continuava a desiderare la fine.”
—
Cormac McCarthy
,
libro
La strada
Origine: La strada, p. 117
Argomenti
bambini , sogno , parte , alieno , rifugio , cenere , risveglio , sospetto , pianeta , perdita , creatura , fuoco , sensazione , dolore , visto , meglio , fine , cuore , storia , fatto , cosa , mondo , essere , venuta , trovata , ora , prima , forse , voltaCormac McCarthy 99
scrittore statunitense 1933Citazioni simili
Salvatore Natoli
(1942) accademico e filosofo italiano
da I Nuovi pagani, Il saggiatore, Milano, 1995