“[Ponta Delgada, Azzorre: Il ripetuto richiamo di un cencioso venditore di pesci udito in lontananza soggioga con la sua modulazione misteriosa l'ascoltatore e lo attrae irresistibilmente nella sua scia. ] Ora infatti udii che egli, non appena aveva terminato il suo richiamo sonante, udito fin da lontano, mormorava ancora qualcosa, in un sussurro, guardando dinanzi a sé: forse la secca preghiera di un affamato, o una stremata imprecazione, poiché nessuno usciva dalle case e non una finestra si apriva.
Così camminammo a lungo per i caldi vicoli, offrendo pesci che nessuno a mezzogiorno desidera. E a lungo ascoltai le sue due inflessioni di voce, il richiamo risonante all'intorno, esuberante e fiducioso, e la disperata parola che egli rivolgeva a se stesso, sottovoce. Seguivo quell'uomo con la bramosia di spiarlo e di origliare, e avvertivo fin troppo bene che non era ormai più in gioco il pesce da vendere, poiché l'importante era che in quella perduta isola udivo il canto dell'uomo: nello stesso tempo, la melodia che a gola spiegata vantava la merce, e quella sussurrata e lamentosa.”
da Il venditore di pesci, p. 176
Il cuore avventuroso. Figurazioni e capricci
Argomenti
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filosofo e scrittore tedesco 1895–1998Citazioni simili

“Il richiamo del lontano e del difficile è ingannevole. Le grandi opportunità sono dove sei tu.”

Origine: Rinnovamento e riconciliazione, p. 69

Origine: Da una lettera del 1950 scritta a Montagnola, in Svizzera.