“Ella si sentiva talmente criminosa e colpevole, che non le rimaneva se non umiliarsi e domandar perdono; e nella vita adesso, all'infuori di lui, ella non aveva nessuno, così che rivolgeva appunto a lui la sua preghiera d'esser perdonata. Ella, guardandolo, sentiva fisicamente la propria umiliazione e non poteva più dir nulla. Egli invece sentiva quel che deve sentire un assassino quando vede il corpo privato della vita da lui. Questo coro privato della vita da lui era il loro amore, il primo periodo del loro amore. C'era qualcosa di orribile e di ripugnante nei ricordi di quello per cui era stato pagato questo orribile prezzo di vergogna. La vergogna dinanzi alla propria nudità spirituale la soffocava e si comunicava a lui. Ma, malgrado tutto l'orrore dell'assassino dinanzi al corpo dell'assassinato, bisogna tagliare a pezzi, nascondere questo corpo, bisogna approfittare di quel che l'assassino ha acquistato con l'assassinio.”
Anna Karenina
Argomenti
preghiera , amore , vita , ricordo , dir. , bisogno , coro , umiliazione , corpo , stato , perdono , assassinio , assassino , prezzo , periodo , vergogna , primo , appunto , colpevole , privato , essere , orrore , nudità , proprio , nullaLev Nikolajevič Tolstoj 281
scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed a… 1828–1910Citazioni simili

“In ciascuna cosa bisogna domandare a sé stesso, se sia ella necessaria.”
vol. I, p. 164
A sé stesso

Origine: Da La donna – Il suo compito secondo la natura e la grazia, traduzione di O. Nobile, prefazione di A. Ales Bello, Città nuova, Roma, 1968, p. 219; citato in Ales Bello, p. 146.
“Non sentiva nulla; non poteva più. Le sensazioni erano monche; e tutte ripudiabili.”
Origine: L'incarico, p. 146