Frasi su suonatore

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema suonatore, ballo, vita, mondo.

Frasi su suonatore

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“Il flauto va in cerca del suonatore che va in cerca del flauto.”

Rabindranath Tagore (1861–1941) poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo indiano
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“Con gli strumenti elettrici di Muddy Waters e degli altri suonatori di blues urbano, la sonorità elettrica sostituì quella del metallo e del legno e la chitarra cominciò a perdere la sua voce umana.”

Alan Lomax (1915–2002) etnomusicologo, antropologo e produttore discografico statunitense

1993, p. 312
La terra del Blues

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“Angelo Mariani è oggigiorno considerato, oltrecché un distintissimo suonatore di violino e un compositore elegantissimo di pezzi di da camera, il più eccellente direttore di orchestra che possegga l'Italia.”

Antonio Ghislanzoni (1824–1893) librettista, poeta e scrittore italiano

Origine: dalla Gazzetta di Milano, 1867; citato in Studi verdiani, Parma 2002

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“In un vortice di polvere | gli altri vedevan siccità, | a me ricordava | la gonna di Jenny | in un ballo di tanti anni fa.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Il suonatore Jones, n.° 9

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“Eccola dunque col pensiero laggiù.
Le par d’essere ancora fanciulla, arrampicata sul belvedere del prete, in una sera di maggio. Una grande luna di rame sorge dal mare, e tutto il mondo pare d’oro e di perla. La fisarmonica riempie coi suoi gridi lamentosi il cortile illuminato da un fuoco d’alaterni il cui chiarore rossastro fa spiccare sul grigio del muro la figura svelta e bruna del suonatore, i visi violacei delle donne e dei ragazzi che ballano il ballo sardo. Le ombre si muovono fantastiche sull’erba calpestata e sui muri della chiesa; brillano i bottoni d’oro, i galloni argentei dei costumi, i tasti della fisarmonica: il resto si perde nella penombra perlacea della notte lunare. Noemi ricordava di non aver mai preso parte diretta alla festa, mentre le sorelle maggiori ridevano e si divertivano, e Lia accovacciata come una lepre in un angolo erboso del cortile forse fin da quel tempo meditava la fuga.
La festa durava nove giorni di cui gli ultimi tre diventavano un ballo tondo continuo accompagnato da suoni e canti: Noemi stava sempre sul belvedere, tra gli avanzi del banchetto; intorno a lei scintillavano le bottiglie vuote, i piatti rotti, qualche mela d’un verde ghiacciato, un vassoio e un cucchiaino dimenticati; anche le stelle oscillavano sopra il cortile come scosse dal ritmo della danza. No, ella non ballava, non rideva, ma le bastava veder la gente a divertirsi perché sperava di poter anche lei prender parte alla festa della vita.
Ma gli anni eran passati e la festa della vita s’era svolta lontana dal paesetto, e per poterne prender parte sua sorella Lia era fuggita di casa…
Lei, Noemi, era rimasta sul balcone cadente della vecchia dimora come un tempo sul belvedere del prete.”

Grazia Deledda (1871–1936) scrittrice italiana

Reeds in the Wind