vol. 5, p. 915
Storia dell'arte italiana, La pittura del Trecento e le sue origini
Adolfo Venturi (storico dell'arte): Frasi popolari (pagina 3)
Frasi popolari di Adolfo Venturi (storico dell'arte) · Leggi le ultime citazioni e frasi celebri nella raccolta
vol. 9, parte 3, p. 971
Storia dell'arte italiana, La pittura del Cinquecento
vol. 9, parte 6, p. 643
Storia dell'arte italiana, La pittura del Cinquecento
vol. 9, parte 5, pp. 711-712
Storia dell'arte italiana, La pittura del Cinquecento
Storia dell'arte italiana, La pittura del Cinquecento
Citazioni di Adolfo Venturi
Origine: Da un'intervista rilasciata ad Anton Giulio Bragaglia; citato in Ando Gilardi, Creatività e informazione fotografica, in Storia dell'arte italiana, Einaudi, Torino, 1982, vol. 9, tomo II, p. 567.
vol. 7, parte 1, pp. 196-198
Storia dell'arte italiana, La pittura del Quattrocento
Variante: A Firenze, Gentile, l'apparatore magnifico, riversa fiori nelle gotiche cornici, popola di cavalli, di cani, di scimmie, di uccelli la scena dellAdorazione dei Magi. Passano i Re sul fondo, di contrada in contrada, scendono le erte montane, varcano i ponti levatoi de' castelli, seguiti da cortigiani col falco in pugno, da cacciatori col. Il più vecchio si prostra, bacia un piede al divin Bambino che gli pone una manina sulla testa calva; e gli altri due Re offrono riverenti i doni chiusi come in gotici reliquiarî. Vesti di broccato e di damasco, cinture gemmate e con caratteri cufici, come ne' vasi ageminati della Persia, bardature e fornimenti d'oro de' cavalli, risplendono in quella scena strabocchevole di ricchezza, dove il pittore fa la ruota, pavone dalle iridiscenti penne occhiute. (vol. 7, parte 1, pp. 196-198)
Storia dell'arte italiana, La pittura del Quattrocento
vol. 7, parte 1, p. 364
Storia dell'arte italiana, La pittura del Quattrocento
vol. 8, parte 1, p. 90
Storia dell'arte italiana, L'architettura del Quattrocento
vol. 8, parte 1, pp. 917-919
Storia dell'arte italiana, L'architettura del Quattrocento
Storia dell'arte italiana, La pittura del Quattrocento
vol. 7, parte 1, p. 190
Storia dell'arte italiana, La pittura del Quattrocento
vol. 11, parte 1, pp. 954-956
Storia dell'arte italiana, L'architettura del Cinquecento
vol. 5, pp. 709-710
Storia dell'arte italiana, La pittura del Trecento e le sue origini
Variante: Prima che l'umanesimo richiamasse in onore le divinità pagane rimaste per tutto il medioevo nell'immaginazione popolare, rideste ai primi tepori della civiltà nuova, Ambrogio Lorenzetti rende loro lo scettro sugli uomini.
L'Estate ha il tipo pieno, rubicondo, proprio di Ambrogio, il quale qui fu meno scarso del solito nel segnare i tre quarti del volto della figura, e rapido nel tratto, sciolto, freschissimo. L'Autunno pare un'incisione a due tinte per le bianche lumeggiature sulle carni abbronzate, ora a tratti veloci e ora a masse sulle parti prominenti e più esposte alla luce. C'è modernità in quegli schizzi a colpi, saldezza d'arte progredita, libertà di maestro. Ambrogio Lorenzetti è più nuovo che non nelle opere finite in quegli abbozzi decorativi dove si lascia sorprendere senza la dottorale zimarra che sembra indossare di solito. (vol. 5, pp. 709-710)
vol. 7, parte 4, p. 512
Storia dell'arte italiana, La pittura del Quattrocento
Citazioni di Adolfo Venturi
Origine: Da Disegno storico dell'arte italiana, 1924; citato in * Caravaggio ** pag. 186 ** Francesca Marini, 2003 ** s
vol. 9, parte 4, p. 82
Storia dell'arte italiana, La pittura del Cinquecento
Storia dell'arte italiana, La pittura del Cinquecento
vol. 7, parte 3, p. 761
Storia dell'arte italiana, La pittura del Quattrocento