Albert Einstein: Frasi popolari (pagina 30)

Frasi popolari di Albert Einstein · Leggi le ultime citazioni e frasi celebri nella raccolta
Albert Einstein: 1299   frasi 505   Mi piace

“In buona sostanza il mio interesse per la scienza si è sempre limitato allo studio dei principi […]. Perciò ho pubblicato così poco, perché il grande bisogno di afferrare i principi mi ha spinto a passare la maggior parte del tempo in imprese sterili.”

30 ottobre 1924
Lettere a Maurice Solovine
Origine: Archivio Einstein 21-195; pubblicato in Letters to Solovine, 1906-1955, p. 63. Citato in Pensieri di un uomo curioso, p. 127.

“[A proposito del nazismo] Non riuscirei a vivere, se non avessi il mio lavoro […]. Per fortuna, sono già vecchio e non credo mi aspetti un lungo futuro.”

10 ottobre 1938
Lettere a Michele Besso
Origine: Archivio Einstein 7-376. Citato in Pensieri di un uomo curioso, p. 33.

“Il diritto internazionale esiste soltanto nei manuali di diritto internazionale.”

International law exists only in textbooks on international law.
La citazione, spesso attribuita ad Einstein, venne pronunciata in realtà da Ashley Montagu mentre intervistava lo scienziato.
Origine: Citato in Pensieri di un uomo curioso, p. 171.
Origine: Montagu, Conversations with Einstein, Science Digest, luglio 1985; Denis Brian, The Voice of Genius: Conversations with Nobel Scientists and Other Luminaries, Basic Books, 2008, p. 346 https://books.google.it/books?id=x1BYMA-8oq8C&pg=PA346 e The Ultimate Quotable Einstein, p. 473 https://books.google.it/books?id=G_iziBAPXtEC&pg=PA473

“L'origine psicologica del concetto di spazio, o della necessità di esso, è lungi dall'essere così ovvia come potrebbe apparire in base al nostro abituale modo di pensare. Gli antichi geometri trattano di oggetti mentali (retta, punto, superficie), ma non propriamente dello spazio in quanto tale, come più tardi è stato fatto dalla geometria analitica. Il concetto di spazio, tuttavia, è suggerito da certe esperienze primitive. Supponiamo che si sia costruita una scatola. Vi si possono disporre in un certo ordine degli oggetti, in modo che essa risulti piena. La possibilità di queste disposizioni è una proprietà dell'oggetto materiale "scatola", qualcosa che è dato con la scatola, lo "spazio racchiuso" dalla scatola. Questo è qualcosa di differente per le varie scatole, qualcosa che in modo del tutto naturale viene pensato come indipendente dal fatto che vi siano o no, in generale, degli oggetti nella scatola, Quando non vi sono oggetti nella scatola, il suo spazio appare "vuoto". Fin qui, il nostro concetto di spazio è stato associato alla scatola. Ci si accorge però che le possibilità di disposizione che formano lo spazio-scatola sono indipendenti dallo spessore delle pareti della scatola. Non sarebbe possibile ridurre a zero tale spessore, senza che si abbia per risultato la perdita dello "spazio"? La naturalezza di tale passaggio al limite è ovvia, e ora rimane al nostro pensiero lo spazio senza scatola, una cosa autonoma, che tuttavia appare così irreale se dimentichiamo l'origine di tale concetto. Si può capire che ripugnasse a Descartes il considerare lo spazio come indipendente da oggetti corporei, capace di esistere senza materia.”

Origine: Cartesio, Principia philosophiae, II, 16: «[...] se dal solo fatto che un corpo è esteso in lunghezza, larghezza e profondità concludiamo giustamente che esso è una sostanza, perché ripugna del tutto che il nulla abbia un'estensione, lo stesso si deve concludere anche per lo spazio supposto vuoto; infatti, poiché in esso vi è estensione, necessariamente vi è anche sostanza.»
Origine: Relatività. [Esposizione divulgativa], pp. 295-296