Frasi di Alberto Arbasino

Nino Alberto Arbasino è uno scrittore, saggista e giornalista italiano.

Tra i protagonisti del Gruppo 63, la sua produzione letteraria ha spaziato dal romanzo alla saggistica . Si considera uno scrittore espressionista, e considera Super Eliogabalo il suo libro più surrealista e anche quello più espressionista: «soprattutto per le descrizioni dei luoghi, che sono sempre onirici e deliranti».

Romanziere sofisticato e sperimentale, con trame estremamente rarefatte, lunghe digressioni metaletterarie e letterarie in molte lingue, giornalista di costume, critico teatrale e musicale, intellettuale. Raffaele Manica, nell'introduzione al Meridiano a lui dedicato, ha scritto: “Nell'idea di romanzo di Arbasino le citazioni sostituiscono l'intreccio o l'avventura del romanzo tradizionale: sono altre avventure verso altri mondi noti o meno noti o ignoti”. Di lui è stato anche detto che è erede della tradizione illuministica lombarda, quella di Giuseppe Parini per intenderci, per il valore civile dei suoi interventi pubblici. Gran parte della sua produzione giornalistica ha trovato spazio sulle colonne di Repubblica. Pregevole inoltre la sua produzione come autore di libri di viaggio.

✵ 22. Gennaio 1930
Alberto Arbasino photo

Lavori

Fratelli d'Italia
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Alberto Arbasino
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Alberto Arbasino frasi celebri

“Gadda diceva di sé: "Io non sono né esibitivo né narcissico" e io posso dire la stessa cosa di me. "Low profile" è la parola d'ordine.”

Origine: Citato in Giulia Borgese, Arbasino, un compleanno nelle terre del risotto, Corriere della sera, 22 gennaio 2000, p. 37.

“Il sonno della ragione produce ministri.”

da Matinée: un concerto di poesia, Garzanti

“All'inferno ci va chi ci crede […]”

Einaudi, 1976<sup>3</sup>, p. 644
Fratelli d'Italia

Frasi sulla vita di Alberto Arbasino

“Io poi a Napoli vorrei starci sempre il meno possibile. Mai combinato niente e sempre litigato con tutti. Una depressione, sempre. Veramente è una città che non mi dice niente, perciò trovo inutile venirci. Non so cosa farmene del sole mediterraneo e dell'eredità classica e dell'architettura normanna e delle semplici gioie della vita contadina e della pizza alla pescatora. Commedia dell'arte, per me no, grazie.”

Fratelli d'Italia
Origine: In Einaudi, 1976<sup>3</sup>, p. 17: "Io poi a Napoli vorrei starci sempre il meno possibile. Mai combinato niente e sempre litigato con tutti. Una depressione, sempre. L'orrore delle strade, l'orrore della gente, la compassione o l'indignazione ogni volta, ma come si fa. Davvero è un posto che non mi dice niente, non ha niente da darmi, non mi importa niente, perciò trovo inutile venirci. Quindi gran stoltezza e only myself to blame se mi lascio trascinare anche stavolta, giacché non m'interessano il sole pittoresco e i golfi folklorici, e non so cosa farmene delle furberie stradali e della pizza alla marinara. Commedia dell'arte, per me no, grazie, mi fa vomitare."

Alberto Arbasino Frasi e Citazioni

“Fare oggi un romanzo tradizionale ha lo stesso senso che conquistare oggi l'Eritrea o fondare oggi la Fiat.”

Fratelli d'Italia
Origine: In Einaudi, 1976<sup>3</sup>, p. 49: "[...] fare oggi un romanzo tradizionale e contemporaneo ha lo stesso senso che conquistare oggi l'Eritrea o fondare oggi la Fiat!"

“Con intuizione corretta, Antonioni fotografava tedio, imbecillità e incomprensioni sentimentali della società europea sottoposta all'industrializzazione forzata. Metteva sotto la lente quel disagio che i milanesi bramarono di provare nell'istante immediatamente successivo all'edificazione del primo grattacielo cittadino. Ma nel suo cinema, la pretesa letteraria si risolveva in bozzetti incongrui e programmatici. La serietà con cui agghindava i suoi improbabili personaggi, le mezze calzette elevate a paradigma del Paese, involontariamente comica. Passata la sbornia e svanito l'equivoco, in effetti, si rise.”

Origine: Dall'intervista di Malcom Pagani per il Fatto quotidiano; citato in Viva Arbasino! – "Si è deciso a tavolino che i nostri best-seller dovessero essere al livello del fruitore. Vendono moltissimo. Sono un prodotto da banco. Uno shampoo. Forse sono più alternativo io." http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/viva-arbasino-si-deciso-tavolino-che-nostri-best-seller-dovessero-80875.htm, Dagospia.it, 15 luglio 2014.

“[Parlando di Gadda] La derisoria violenza della sua scrittura esplodeva esasperata, contestando insieme il linguaggio e la parodia, tra il ron-ron rondesco-neoclassico-fascistello e il pio-pio crepuscolare-ermetico-pretino, in schegge di incandescente (espressionistica) espressività… Proprio come per Rabelais e per Joyce che gli sarebbero poi stati accostati, «a braccio» e «a orecchio», i suoi messaggi fanno a pezzi ogni codice, spiritate e irritate, le sue invenzioni verbali dileggiano significati e significanti; devastano ogni funzione o finalità comunicativa; rappresentano innanzitutto se stesse, e i propri fantasmi, in un foisonnement inaudito e implacabile di spettacolari idioletti… […] La complessa ricchezza linguistica e tematica dell'opera gaddiana, così visceralmente composta e tramata, e sardanapalesca, e pantagruelica, continua a sollecitare una pluralità di letture, a diversi livelli, lungo differenti parametri, secondo i più svariati presupposti e pregiudizi: a costo di razionalizzare fin troppo lucidamente attraverso nitidi procedimenti di schede e di referti quel suo atrabiliare viluppo di fantasticate irrisioni e di furie «compossibili»… […] Non per nulla, gl'interessi enciclopedici dell'Ingegnere coincidono (fino al delirio di riversare tutta la Funzione nell'Espressione) coi manifesti tracciati due secoli fa dagli impeccabili fratelli Verri e da Cesare Beccaria, risoluti a insultare programmaticamente la Crusca in nome di Galileo e di Newton, cioè a sviluppare una cultura extraletteraria cosmopolita e un pensiero intellettuale «assolutamente moderno» a dispetto della grammatica arcaica dei Pedanti, trasgredendo al purismo imbecille che caldeggia l'impiego di qualsiasi grulleria del Piovano Arlotto per definire prodotti e nozioni del nostro tempo.”

da Genius Loci, in Certi romanzi, pp. 339-71

“Niente di peggio che lavorare a orario fisso: si produce scrittura burocratica.”

Origine: Dall'intervista di Grazia Cherchi, Panorama, novembre 1990; anche in Grazia Cherchi, Scompartimento per lettori e taciturni, a cura di Roberto Rossi, Feltrinelli.

“[…] da noi, un musulmano ammazzato può ancora fare notizia o scandalo, mentre parecchi cristiani bianchi ammazzati ogni giorno da bianchi cristiani per spacciare la droga fanno per lo più statistica.”

Origine: Da Uguali un corno http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/04/10/uguali-un-corno.html?ref=search, la Repubblica, 10 aprile 1991, p. 30.

“[Gli intellettuali non sanno se sia] più di sinistra mangiare macrobiotico o nutrirsi di confezioni in cellophane prodotte da lavoratori alimentari in lotta.”

Origine: Da Un paese senza, Garzanti, Milano, 1980; citato in Alberto Arbasino http://www.cinquantamila.it/storyTellerThread.php?threadId=ARBASINO+Alberto, a cura di Giorgio Dell'Arti, Cinquantamila.it.

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