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Frasi di Bernard de Mandeville

Bernard de Mandeville è stato un medico e filosofo olandese.

D'origine olandese ma vissuto ininterrottamente dal 1693 in Inghilterra, ebbe fama ai suoi tempi come poeta satirico per il suo poemetto scritto nel 1705 in inglese con il titolo The Grumbling Hive, or Knaves Turn'd Honest e ripubblicato nel 1714 con il titolo Fable of the Bees: or, Private Vices, Publick Benefits . Espressione quest'ultima, della seconda parte del titolo, divenuta d'uso comune per indicare un comportamento ipocritamente onesto agli occhi del pubblico che ne nasconde uno vizioso in privato. Il modo di dire era di uso corrente all'epoca della proiezione del film Vizi privati, pubbliche virtù per la regia di Miklós Jancsó. Il volume è stato poi ripubblicato, in un'edizione ampliata nel 1723 e nella versione definitiva, con ulteriori aggiunte, nel 1724.

✵ 15. Novembre 1670 – 21. Gennaio 1733
Bernard de Mandeville photo

Lavori
La favola delle api
Bernard de Mandeville
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Bernard de Mandeville frasi celebri

“Ma quando si tratti di animali così perfetti come pecore e vacche, nei quali il cuore, il cervello e i nervi differiscono così poco dai nostri, e le linfe vitali, il sangue, gli organi dei sensi e, di conseguenza, la sensibilità stessa sono come negli uomini, non riesco a immaginare come un uomo non uso al sangue e ai massacri possa assistere alla loro morte violenta e alle loro sofferenze senza soffrirne. In risposta a ciò molta gente ritiene sufficiente dire che, se si ammette che tutto è stato fatto per servire l'uomo, non c'è alcuna crudeltà nel servirsi di tutte le creature per lo scopo al quale furono designate, ma a questi stessi uomini che dànno questa risposta la coscienza interiore rimorde per la falsità dell'asserzione.”

Bernard de Mandeville libro La favola delle api

2012, p. 101
La favola delle api

“La natura ha insegnato al vostro stomaco a esigere solo vegetali, ma il vostro sfrenato desiderio di cambiamenti, d'innovazioni, vi ha spinto a distruggere gli animali, senza alcuna necessità né alcun criterio di giustizia, ha pervertito la vostra natura, ha distorto i vostri appetiti, comunque li abbiano chiamati il vostro orgoglio e la vostra smania di lusso.”

Bernard de Mandeville libro La favola delle api

2012, p. 103
La favola delle api

“Il vizio è tanto necessario in uno stato fiorente quanto la fame è necessaria per obbligarci a mangiare. È impossibile che la virtú da sola renda mai una nazione celebre e gloriosa.”

Bernard de Mandeville

da La favola delle api

“Altro lusso di cui godono i poveri […] e del quale indubbiamente anche i più ricchi nell'età dell'oro furono privi, è l'uso di mangiare carne di animale. […] Mi sono spesso domandato se non sia proprio da attribuirsi alla tirannia che l'abitudine esercita su di noi il fatto che uomini tolleranti e buoni considerino normale l'uccisione di tanti animali per il loro pasto quotidiano, sebbene la terra generosamente e abbondantemente provveda a fornirci svariati e ottimi vegetali.”

Bernard de Mandeville libro La favola delle api

2012, pp. 100-101
La favola delle api

“Tutti gli animali sono solleciti soltanto nel soddisfare se stessi e seguono le loro naturali tendenze, senza alcuna considerazione del bene o del male che dal proprio soddisfacimento può derivare agli altri.”

Bernard de Mandeville libro La favola delle api

2012, p. 34
La favola delle api

“[…] quando, per rendere più tenera la carne degli animali maschi, preveniamo, con la castrazione, la durezza cui altrimenti giungerebbero tendini e ogni altra fibra, ritengo che ciò dovrebbe muovere a pietà ogni creatura umana, se si pensa alla crudeltà della cura con cui li si ingrassa per ucciderli. Quando un grosso e generoso torello, dopo aver resistito a colpi dieci volte più forti di quelli che avrebbero ucciso il suo assassino, cade infine tramortito, gli si lega la testa a terra con le corde e gli viene inferta una larga ferita nel collo; quale mortale può, senza provare pietà, ascoltare i penosi muggiti impediti dal prorompere del sangue, i dolorosi sospiri che denunciano quanto forte sia la sua angoscia, i profondi gemiti disperati che provengono dalle profondità del forte e palpitante cuore, guardare le violente convulsioni delle membra, vedere, mentre il sangue fumante scorre via da lui, l'occhio appannarsi e offuscarsi, e osservare infine la lotta, l'ansito, gli ultimi disperati sforzi per la vita, segni certi della sua prossima fine? Quando una creatura ha dato tali convincenti e innegabili prove del terrore, della sofferenza e dell'angoscia che prova, esiste un seguace di Descartes così uso al sangue da non rifiutare, con la sua pietà, la filosofia di quel vano ragionatore?”

Bernard de Mandeville libro La favola delle api

2012, p. 104
La favola delle api

Bernard de Mandeville Frasi e Citazioni

“Chi vuole far tornare l'età dell'oro, deve tenersi pronto per le ghiande come per l'onestà.”

Bernard de Mandeville

da La favola delle api, ed. Laterza, Roma-Bari, 2008, p. 21

Sull'età

“È chiaro che vi è necessità di sacrificare una parte delle donne per salvare l'altra e prevenire sconcezze di natura più disgustosa.”

Bernard de Mandeville
Sull'arte , Sulle donne , Natura

“Non dobbiamo il vino alla vite misera e contorta | che, fin quando cresceva liberamente, | soffocava le altre piante e dava solo legna, | ma ci allietò del suo nobile frutto | quando fu legata e potata? | Così il vizio diventa benefico | quando è sfrondato e corretto dalla giustizia. | Anzi, se un popolo aspira a essere grande, | il vizio è necessario allo Stato | quanto la fame per mangiare. | La virtù da sola non può far vivere | le nazioni nello splendore; | coloro che vorrebbero far tornare l'età dell'oro | insieme con l'onestà debbono accettare le ghiande.”

Bernard de Mandeville libro La favola delle api

2012, p. 32
La favola delle api

Vino , Sulla fame , Nazione , Sulla giustizia

“Alcune persone non sono capaci di mangiare un animale che erano abituati a vedere ogni giorno, altri non estendono il loro scrupolo oltre il loro pollame e rifiutano di mangiare i polli che essi stessi hanno allevato, tuttavia costoro mangiano di buon animo e senza alcun rimorso carne di bue o di montone e polli comperati al mercato. In tale comportamento mi sembra che si manifesti una coscienza di colpevolezza, come se costoro si sforzassero di salvare se stessi dall'imputazione di un crimine di cui in qualche modo si sentono partecipi, allontanandone, per quanto possono, la causa; e in ciò io vedo dei forti residui della primitiva pietà e innocenza che il tirannico potere dell'abitudine e lo strapotere del lusso non sono ancora riusciti a debellare completamente.”

Bernard de Mandeville libro La favola delle api

2012, p. 101
La favola delle api

Comportamento , Animali , Sulle persone , Modo

“Tutti sanno che la ragione per cui molti buoni politici tollerano le case di piacere non è la loro mancanza di religione, ma la volontà di prevenire un male peggiore, una corruzione più esecrabile, e di provvedere alla tutela delle donne rispettabili. […] Da quanto è stato detto è manifesto che è necessario sacrificare una parte delle donne per salvaguardare l'altra e per evitare oscenità ancora più odiose.”

Bernard de Mandeville libro La favola delle api

2012, p. 64
La favola delle api

Sulle donne , Sul piacere , Sulla religione , il male

“Come fra tutti gli animali, che non siano troppo imperfetti per poter avere orgoglio, troviamo che i migliori, cioè i più belli e i più apprezzabili della loro specie, sono in generale i più orgogliosi, cosi nell'uomo, il più perfetto degli animali, l'orgoglio è talmente inseparabile dalla sua profonda essenza (per quanto astutamente alcuni possano aver imparato a nasconderlo e a dissimularlo) che, senza di esso, il composto di cui è fatto mancherebbe di uno dei più importanti elementi.”

Bernard de Mandeville libro La favola delle api

2012, p. 35
La favola delle api

Animali

Bernard de Mandeville: Frasi in inglese

“This laudable quality is commonly known by the name of Manners and Good-breeding, and consists in a Fashionable Habit, acquir'd by Precept and Example, of flattering the Pride and Selfishness of others, and concealing our own with Judgment and Dexterity.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

Remark C, p. 69
The Fable of the Bees (1714)

“Pride and Vanity have built more Hospitals than all the Virtues together.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

"An Essay on Charity, and Charity-Schools", p. 294
The Fable of the Bees (1714)

“They put off hearings wilfully,
To finger the refreshing fee.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

"The Grumbling Hive", line 65, p. 4
The Fable of the Bees (1714)

“The first Rudiments of Morality, broach'd by skilful Politicians, to render Men useful to each other as well as tractable, were chiefly contrived that the Ambitious might reap the more Benefit from, and govern vast Numbers of them with the greater Ease and Security.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

"An Enquiry into the Origin of Moral Virtue", p. 33
The Fable of the Bees (1714)

“If laying aside all worldly Greatness and Vain-Glory, I should be ask'd where I thought it was most probable that Men might enjoy true Happiness, I would prefer a small peaceable Society, in which Men, neither envy'd nor esteem'd by Neighbours, should be contented to live upon the Natural Product of the Spot they inhabit, to a vast Multitude abounding in Wealth and Power, that should always be conquering others by their Arms Abroad, and debauching themselves by Foreign Luxury at Home.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

Preface
The Fable of the Bees (1714)

“The worst of all the Multitude
Did something for the Common Good.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

"The Grumbling Hive", line 167, p. 9
The Fable of the Bees (1714)

“We seldom call any body lazy, but such as we reckon inferior to us, and of whom we expect some Service.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

Remark V, p. 267
The Fable of the Bees (1714)

“Because Impudence is a Vice, it does not follow that Modesty is a Virtue; it is built upon Shame, a Passion in our Nature, and may be either Good or Bad according to the Actions perform'd from that Motive.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

Remark C, p. 65
The Fable of the Bees (1714)

“If Courtezans and Strumpets were to be prosecuted with as much Rigour as some silly People would have it, what Locks or Bars would be sufficient to preserve the Honour of our Wives and Daughters?”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

Remark H, p. 95
The Fable of the Bees (1714)

“They that examine into the Nature of Man, abstract from Art and Education, may observe, that what renders him a Sociable Animal, consists not in his desire of Company, Good-nature, Pity, Affability, and other Graces of a fair Outside; but that his vilest and most hateful Qualities are the most necessary Accomplishments to fit him for the largest, and, according to the World, the happiest and most flourishing Societies.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

Preface
The Fable of the Bees (1714)

“The only thing of weight that can be said against modern Honour is, that it is directly opposite to Religion. The one bids you bear Injuries with Patience, the other tells you if you don't resent them, you are not fit to live.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

Remark R, p. 245
The Fable of the Bees (1714)

“The economic doctrine of Adam Smith is the doctrine of Mandeville set out in a form which is no longer paradoxical and literary, but rational and scientific.”

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Bernard Mandeville

La doctrine économique d'Adam Smith, c'est la doctrine de Mandeville, exposée sous une forme non plus paradoxale et littéraire, mais rationnelle et scientifique.
Élie Halévy La formation du radicalisme philosophique (Paris: F. Alcan, 1901-4) vol. 1, p. 162; Mary Morris (trans.) The Growth of Philosophic Radicalism (Clifton, N.J.: A. M. Kelley, 1972) p. 90.
Criticism

“One good Man may take another's Word, if they so agree, but a whole Nation ought never to trust to any Honesty, but what is built upon Necessity; for unhappy is the People, and their Constitution will be ever precarious, whose Welfare must depend upon the Virtues and Consciences of Ministers and Politicians.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

Remark Q, pp. 207-8
The Fable of the Bees (1714)

“The fallacy of that book is, that Mandeville defines neither vices nor benefits. He reckons among vices everything that gives pleasure. He takes the narrowest system of morality, monastick morality, which holds pleasure itself to be a vice, such as eating salt with our fish, because it makes it taste better; and he reckons wealth as a publick benefit, which is by no means always true. Pleasure of itself is not a vice.”

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Bernard Mandeville

Dr. Johnson in conversation, April 15, 1778, reported in James Boswell, The Life of Samuel Johnson, LL.D. (Oxford: Oxford University Press, 1791) p. 948.
Criticism

“Tis only Man, mischievous Man, that can make Death a Sport. Nature taught your Stomach to crave nothing but Vegetables; but your violent Fondness to change, and greater Eagerness after Novelties, have prompted you to the Destruction of Animals without Justice or Necessity, perverted your Nature and warp'd your Appetites which way soever your Pride or Luxury have call'd them.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

Remark P, pp. 193-4
The Fable of the Bees (1714)

“It is visible then that it was not any Heathen Religion or other Idolatrous Superstition, that first put Man upon crossing his Appetites and subduing his dearest Inclinations, but the skilful Management of wary Politicians; and the nearer we search into human Nature, the more we shall be convinced, that the Moral Virtues are the Political Offspring which Flattery begot upon Pride.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

"An Enquiry into the Origin of Moral Virtue", p. 37
The Fable of the Bees (1714)

“What have the Aldermen, the Common-Council, or indeed all People of any Substance to do with the War, but to pay Taxes? The Hardships and Fatigues of War that are personally suffer'd, fall upon them that bear the Brunt of every Thing, the meanest Indigent Part of the Nation, the working slaving People.”

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Remark L, p. 120
The Fable of the Bees (1714)

“What a vast Traffick is drove, what a variety of Labour is performed in the World to the Maintenance of Thousands of Families that altogether depend on two silly if not odious Customs; the taking of Snuff and smoking of Tobacco; both which it is certain do infinitely more hurt than good to those that are addicted to them!”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

"A Search into the Nature of Society", p. 415
The Fable of the Bees (1714)

“But in such perfect Animals as Sheep and Oxen, in whom the Heart, the Brain and Nerves differ so little from ours, and in whom the Separation of the Spirits from the Blood, the Organs of Sense, and consequently Feeling it self, are the same as they are in Human Creatures; I can't imagine how a Man not hardened in Blood and Massacre, is able to see a violent Death, and the Pangs of it, without Concern. In answer to this, most People will think it sufficient to say, that all Things being allow'd to be made for the Service of Man, there can be no Cruelty in putting Creatures to the use they were design'd for; but I have heard Men make this Reply, whilst their Nature within them has reproach'd them with the Falshood of the Assertion.”

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Remark P, pp. 187-8
The Fable of the Bees (1714)

“The Multitude will hardly believe the excessive Force of Education, and in the difference of Modesty between Men and Women ascribe that to Nature, which is altogether owing to early Instruction: Miss is scarce Three years old, but she is spoke to every Day to hide her Leg, and rebuk'd in good Earnest if she shews it; while Little Master at the same Age is bid to take up his Coats, and piss like a Man.”

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Remark C, p. 63
The Fable of the Bees (1714)

“Some People are not to be persuaded to taste of any Creatures they have daily seen and been acquainted with, while they were alive; others extend their Scruple no further than to their own Poultry, and refuse to eat what they fed and took care of themselves; yet all of them will feed heartily and without Remorse on Beef, Mutton and Fowls when they are bought in the Market. In this Behaviour, methinks, there appears something like a Consciousness of Guilt, it looks as if they endeavor'd to save themselves from the Imputation of a Crime (which they know sticks somewhere) by removing the cause of it as far as they can from themselves; and I can discover in it some strong remains of Primitive Pity and Innocence, which all the arbitrary Power of Custom, and the violence of Luxury, have not yet been able to conquer.”

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Remark P, pp. 188-9
The Fable of the Bees (1714)

“So Vice is beneficial found,
When it's by Justice lopt and bound;
Nay, where the People would be great,
As necessary to the State,
As Hunger is to make 'em eat.
Bare Virtue can't make Nations live
In Splendor; they, that would revive
A Golden Age, must be as free,
For Acorns, as for Honesty.”

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"The Moral", line 17, p. 24
The Fable of the Bees (1714)

“Then leave Complaints: Fools only strive
To make a Great an Honest Hive.
T'enjoy the World's Conveniences,
Be fam'd in War, yet live in Ease,
Without great Vices, is a vain
Eutopia seated in the Brain.”

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"The Moral", line 1, p. 23
The Fable of the Bees (1714)

“I flatter my self to have demonstrated that, neither the Friendly Qualities and kind Affections that are natural to Man, nor the real Virtues he is capable of acquiring by Reason and Self-Denial, are the Foundation of Society; but that what we call Evil in this World, Moral as well as Natural, is the grand Principle that makes us sociable Creatures, the solid Basis, the Life and Support of all Trades and Employments without Exception: That there we must look for the true Origin of all Arts and Sciences, and that the Moment Evil ceases, the Society must be spoiled, if not totally dissolved.”

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"A Search into the Nature of Society", p. 428
The Fable of the Bees (1714)

“Thus Vice nurs'd Ingenuity,
Which join'd with Time and Industry,
Had carry'd Life's Conveniences,
It's real Pleasures, Comforts, Ease,
To such a Height, the very Poor
Liv'd better than the Rich before.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

"The Grumbling Hive", line 197, p. 11
The Fable of the Bees (1714)

“No Habit or Quality is more easily acquir'd than Hypocrisy, nor any thing sooner learn'd than to deny the Sentiments of our Hearts and the Principle we act from: But the Seeds of every Passion are innate to us, and no body comes into the World without them.”

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"An Essay on Charity, and Charity-Schools", p. 319
The Fable of the Bees (1714)

“I have often thought, if it was not for this Tyranny which Custom usurps over us, that Men of any tolerable Good-nature could never be reconcil'd to the killing of so many Animals for their daily Food, as long as the bountiful Earth so plentifully provides them with Varieties of vegetable Dainties.”

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Remark P, p. 187
The Fable of the Bees (1714)

“People of Substance may Sin without being expos'd for their stolen Pleasure; but Servants and the Poorer sort of Women have seldom an Opportunity of concealing a Big Belly, or at least the Consequences of it.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

Remark C, p. 66
The Fable of the Bees (1714)

“There is no Intrinsick Worth in Money but what is alterable with the Times, and whether a Guinea goes for Twenty Pounds or for a Shilling, it is … the Labour of the Poor, and not the high and low value that is set on Gold or Silver, which all the Comforts of Life must arise from.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

"An Essay on Charity, and Charity-Schools", p. 345
The Fable of the Bees (1714)

“Ashamed of the many Frailties they feel within, all Men endeavour to hide themselves, their Ugly Nakedness, from each other, and wrapping up the true Motives of their Hearts in the Specious Cloke of Sociableness, and their Concern for the publick Good, they are in hopes of concealing their filthy Appetites and the Deformity of their Desires.”

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Bernard Mandeville libro La favola delle api

Remark T, p. 262
The Fable of the Bees (1714)

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