Frasi di Henry James

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“Chiamo ricca la gente ch'è in grado di realizzare gl'impulsi della propria immaginazione.”

“La chiesa cattolica era un tempo la più superba istituzione del mondo, e s'imponeva alle anime umane. Se in un organismo così potente si scoprono imperfezioni, che fede possiamo avere nelle nostre piccole idee e filosofie? Che cosa è bene e cosa è male? Qual è la cosa che realmente importa? Qual è una giusta regola di vita?”

“Uno non rinuncia al suo paese come non rinuncia alla sua nonna: sono ambedue istituzione antecedenti alla sua scelta: elementi del complesso della sua vita che non possono esser completamente eliminati.”

“Mi piacerebbe dirvi questo: siate come siete, siate come volete, ma qualche volta fate come vi dico io.”

“Quando un'amicizia cessa di crescere, comincia immediatamente a declinare, non essendoci alcun punto di equilibrio tra il piacer di più e il piacer meno.”

“È l'arte che fa la vita, fa l'interesse, fa l'importanza […] e non conosco alcun sostituto alla forza e alla bellezza del suo processo.”

“L'unico requisito a mio avviso intrinseco alla stesura di un romanzo è, come ho già detto, la sincerità. Questa libertà è un privilegio splendido, e la prima lezione per il giovane romanziere è imparare a esserne degno. 'Apprezzala come merita', gli direi; 'prendine possesso, esplorala fino al limite ultimo, divulgala, gioiscine. La vita intera ti appartiene, e non prestare ascolto a chi vorrebbe stringerti nei suoi angoli dicendoti che soltanto qua o là dimora l'arte, o a chi vorrebbe persuaderti che questo messaggero divino si libra al di fuori della vita, respirando un'aria rarefatta e torcendo il capo dalla verità delle cose. Non v'è impressione di vita, né modo di vederla e sentirla, cui il disegno del romanziere non sappia offrire uno spazio; considera soltanto che talenti dissimili come Alexandre Dumas e Jane Austen, Charles Dickens e Gustave Flaubert, hanno operato entro questo territorio con pari dignità. Non dare troppo peso all'ottimismo e al pessimismo; sforzati di cogliere il colore della vita stessa. […] Ricorda che il tuo primo dovere è di essere il più completo possibile – e di rendere l'opera perfetta. Sii prodigo, sii riguardoso, e ambisci al premio.”

“In arte l'economia è sempre bellezza.”

“Newman guardò per qualche istante la signora Tristram, lisciandosi i baffi.
«È una vera bellezza?» domandò.
«No»
«Oh, allora è inutile…»
«Non è una bellezza, ma una donna bellissima: due cose assai diverse. Una bellezza non ha difetti sul volto; il volto di una donna bellissima può avere dei difetti che non fanno che rendere più profondo il suo fascino».”

“Monsieur sa bene com'è Parigi. Una città pericolosa per la bellezza, quando la bellezza non possiede un sou.”

“Il gentiluomo sul divano era un formidabile esemplare americano. Ma non si limitava ad essere un bell'americano; era in primo luogo, fisicamente, un bell'uomo.”

“La gente è superba soltanto quando ha qualcosa da perdere, e umile quando ha qualcosa da guadagnare.”

“Odo ancora, mentre scrivo, l'intenso silenzio in cui si cessarono tutti i suoni della sera. Le cornacchie smisero di gracchiare nel cielo dorato e l’ora amica smarrì, per quell'orribile momento, tutta la sua voce. Ma non ci fu nessun altro cambiamento intorno a me, se cambiamento non era vedere con tanto singolare chiarezza. L’oro luccicava ancora nel cielo, l’aria era limpida e l’uomo che mi osservava da sopra i merli risaltava quanto un ritratto nella sua cornice. Ecco perché pensai, con straordinaria rapidità, a tutti coloro che egli avrebbe potuto essere e che non era. Ci fissammo attraverso lo spazio abbastanza a lungo perché potessi chiedermi ansiosamente chi fosse mai, e provare, dinanzi all'incapacità di rispondervi, uno sbigottimento che, a poco a poco, si faceva sempre più intenso.”

“Forse farò un favore al lettore dicendogli come dovrà trascorrere una settimana a Perugia. La sua prima cura sarà di non aver fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e di osservare tutto quello che i suoi occhi incontreranno.”

“L'uomo sano e saggio non si allontana mai dalla ragione e non si concede nessuno svago se non quello del proprio lavoro.”

“[Su Isabella Stewart Gardner, a proposito di] quelle sere alla sua mensa e nel suo palco, quei tè nelle sue belle sale coperte di quadri, che mi splendono agli occhi della memoria come vere stazioni di salvezza.”

“È sciocco dubitar di sé stessi come sarebbe dubitare del proprio miglior amico: anzi si deve cercare di essere il proprio migliore amico e di vivere così in eletta compagnia.”

“[…] essendo infatti uno degli svantaggi dell'esprimere avversione, che voi non potete godere nello stesso tempo il credito dell'esprimer simpatia.”

“Stare a Roma e non far mai una passeggiata a piedi, sarebbe, mi sembra, poco divertente.”

“Ogni persona porta nella sua religione le caratteristiche della sua natura.”

“Uno scultore non è un sarto.”

“Se non fossi venuto a Roma, non mi sarei mai innalzato, e se non mi fossi innalzato, non sarei caduto.”

“Come dice il proverbio francese, la più bella donna del mondo può dare soltanto ciò che possiede.”

“Io trovo che si riesce a derivare molto più piacere da questa malinconica esistenza se non si guarda troppo per il sottile.”

“[…] la passione amorosa separa terribilmente le sue vittime da tutti, tranne che dall'oggetto amoroso”

“E non puoi sempre piacere a te stessa, qualche volta devi piacere agli altri! […] ma c'è una cosa che è anche più importante: devi spesso dispiacere agli altri.”

“La consueta salsa di pane del lieto fine.”

“Inoltre, provo a giudicare le cose da solo; giudicare male, penso, è più onorevole che non giudicare affatto.”

“Ci sono poche cose più eccitanti per me, insomma, di una ragione psicologica.”

“People talk about the conscience, but it seems to me one must just bring it up to a certain point and leave it there. You can let your conscience alone if you're nice to the second housemaid.”

“He would agree that life is a little worth living — or worth living a little; but would remark that, unfortunately, to live little enough, we have to live a great deal.”

“Life's too short for chess.”

“She had promised him she would consider his question [of marrying him] […]. But this was not the case; she was wondering if she were not a cold, hard, priggish person, and, on her at last getting up and going rather quickly back to the house, felt, as she had said to her friend, really frightened at herself.”

“I seemed to float not into clearness, but into a darker obscure, and within a minute there had come to me out of my very pity the appalling alarm of his being perhaps innocent. It was for the instant confounding and bottomless, for if he were innocent, what then on earth was I?”

“The only success worth one's powder was success in the line of one's idiosyncrasy. Consistency was in itself distinction, and what was talent but the art of being completely whatever it was that one happened to be?”

“She often wondered indeed if she ever had been, or ever could be, intimate with anyone. She had an ideal of friendship as well as of several other sentiments, which it failed to seem to her in this case – it had not seemed to her in other cases – that the actual completely expressed.”

“Vereker’s secret, my dear man — the general intention of his books: the string the pearls were strung on, the buried treasure, the figure in the carpet.”

“There are few things more exciting to me, in short, than a psychological reason.”

“The fatal futility of Fact.”

“If I were to live my life over again, I would be an American. I would steep myself in America, I would know no other land.”

“I still, in presence of life… have reactions — as many as possible… It's, I suppose, because I am that queer monster, the artist, an obstinate finality, an inexhaustible sensibility. Hence the reactions — appearances, memories, many things, go on playing upon it with consequences that I note and "enjoy" (grim word!) noting. It all takes doing — and I do. I believe I shall do yet again — it is still an act of life.”

“It was as if, at moments, we were perpetually coming into sight of subjects before which we must stop short, turning suddenly out of alleys that we perceived to be blind, closing with a little bang that made us look at each other — for, like all bangs, it was something louder than we had intended— the doors we had indiscreetly opened.”

“He had picked up his hat, which he had brought in, and stood twirling it in a way that gave me, even as I was just nearly reaching port, a perverse horror of what I was doing. To do it in ANY way was an act of violence, for what did it consist of but the obtrusion of the idea of grossness and guilt on a small helpless creature who had been for me a revelation of the possibilities of beautiful intercourse? Wasn't it base to create for a being so exquisite a mere alien awkwardness? I suppose I now read into our situation a clearness it couldn't have had at the time, for I seem to see our poor eyes already lighted with some spark of a prevision of the anguish that was to come.”

“Mr Touchett used to think that she reminded him of his wife when his wife was in her teens. It was because she was fresh and natural and quick to understand, to speak – so many characteristics of her niece – that he had fallen in love with Mrs Touchett.”

“The story had held us, round the fire, sufficiently breathless, but except the obvious remark that it was gruesome, as, on Christmas Eve in an old house, a strange tale should essentially be.”

“Young men of this class never do anything for themselves that they can get other people to do for them, and it is the infatuation, the devotion, the superstition of others that keeps them going. These others in ninety-nine cases out of a hundred are women.”

“The only reason for the existence of a novel is that it does attempt to represent life.”

“To criticize is to appreciate, to appropriate, to take intellectual possession, to establish in fine a relation with the criticized thing and to make it one's own.”

“In art economy is always beauty.”

“She gave an envious thought to the happier lot of men, who are always free to plunge into the healing waters of action.”

“If the artist is necessarily sensitive, does that sensitiveness form in its essence a state constantly liable to shade off into the morbid? Does this liability, moreover, increase in proportion as the effort is great and the ambition intense?”

“There are bad manners everywhere, but an aristocracy is bad manners organized.”

“Experience is never limited, and it is never complete; it is an immense sensibility, a kind of huge spider-web, of the finest silken threads, suspended in the chamber of consciousness and catching every air-borne particle in its tissue.”

“We are divided of course between liking to feel the past strange and liking to feel it familiar.”

“I was there to protect and defend the little creatures in the world the most bereaved and the most loveable, the appeal of whose helplessness had suddenly become only too explicit, a deep, constant ache of one's own committed heart. We were cut off, really, together; we were united in our danger. They had nothing but me, and I - well, I had them.”

“The advantage, the luxury, as well as the torment and responsibility of the novelist, is that there is no limit to what he may attempt as an executant — no limit to his possible experiments, efforts, discoveries, successes.”

“We must grant the artist his subject, his idea, what the French call his donnée; our criticism is applied only to what he makes of it. Naturally I do not mean that we are bound to like it or find it interesting: in case we do not our course is perfectly simple — to let it alone. We may believe that of a certain idea even the most sincere novelist can make nothing at all, and the event may perfectly justify our belief; but the failure will have been a failure to execute, and it is in the execution that the fatal weakness is recorded. If we pretend to respect the artist at all we must allow him his freedom of choice, in the face, in particular cases, of innumerable presumptions that the choice will not fructify. Art derives a considerable part of its beneficial exercise from flying in the face of presumptions, and some of the most interesting experiments of which it is capable are hidden in the bosom of common things.”

“With the stroke of the loss I was so proud of he uttered the cry of a creature hurled over an abyss, and the grasp with which I recovered him might have been that of catching him in his fall. I caught him, yes, I held him—it may be imagined with what a passion; but at the end of a minute I began to feel what it truly was that I held. We were alone with the quiet day, and his little heart, dispossessed, had stopped.”