“Che l'umanità in genere sarà mai in grado di fare a meno dei Paradisi Artificiali, sembra molto improbabile. La maggior parte degli uomini e delle donne conduce una vita, nella peggiore delle ipotesi così penosa, nella migliore così monotona, povera e limitata, che il desiderio di evadere, la smania di trascendere se stessi, sia pure per qualche momento, è, ed è stato sempre, uno dei principali bisogni dell'anima. L'Arte e la Religione, i carnevali e i saturnali, la danza e l'oratoria, sono serviti tutti, come disse H. G. Wells, da Brecce nel Muro. E per l'uso privato e quotidiano vi sono sempre stati gli stupefacenti chimici. Tutti i sedativi e i narcotici vegetali, tutte le sostanze euforiche che crescono in piante, gli stupefacenti che si sviluppano in bacche o si estraggono dalle radici, tutti, senza eccezione, sono stati conosciuti e sistematicamente usati dagli esseri umani da tempo immemorabile. E a questi modificatori naturali della coscienza, la scienza moderna ha aggiunto la sua parte di sostanze sintetiche, il cloralio, per esempio, e la benzedrina, i bromuri e i barbiturici.”
1980, pp. 70-71
Le porte della percezione
Argomenti
arte , vita , donne , sogni , uomini , aggiunta , bisogno , breccia , carnevale , chimico , coscienza , danza , desiderio , eccezione , esempio , essere , genere , genero , grado , ipotesi , maggiore , meno , miglioria , momento , monotona , monotonia , muro , oratore , oratorio , paradiso , parte , peggiore , pianto , povero , privato , quotidiano , radice , scienza , sedativo , smania , sostanza , stato , tempo , uso , vegetale , umanità , stupefacente , anima , fareAldous Huxley 152
scrittore britannico 1894–1963Citazioni simili

“La cosa peggiore dell'umanità sono gli uomini e le donne.”
Origine: Citato in Focus N.110 pag.175

Origine: Dalle Immagini (Indalmi), fr. 67 Diels; citato in Laerzio, Vite dei filosofi, IX, 65.

da Bertha von Suttner. Discorso tenuto a Berna nel 1917, in piena guerra, all'inaugurazione del Congresso internazionale delle donne per l'intesa tra i popoli, p. 21
La patria comune del cuore