“Mio padre, l'Imperatore Padiscià, aveva settantadue anni e tuttavia non ne dimostrava più di trentacinque, quando meditò la morte del Duca Leto e il ritorno degli Harkonnen su Arrakis. Raramente compariva in pubblico indossando qualcosa di diverso da un'uniforme dei Sardaukar e un elmetto da Burseg, nero, col leone imperiale ricamato in oro. L'uniforme ricordava a tutti la fonte prima del potere. Non era sempre così urtante: quando voleva, sapeva irradiare simpatia e sincerità. Ma, in questi ultimi tempi, a molti anni di distanza, mi sono chiesta se tutto, in lui, fosse realmente ciò che sembrava. Oggi, sono convinta, che fosse un uomo il quale lottava, costantemente, contro le sbarre di una gabbia invisibile. Non dimenticate che era Imperatore, capo di una dinastia le cui origini si perdevano nel tempo. Ma noi gli negammo un figlio legittimo. Non è questa la più terribile sconfitta che possa subire un capo? Mia madre obbedì alle sue Sorelle Superiori, laddove Lady Jessica aveva disobbedito. Chi si mostrò più forte? La storia ci ha già risposto.”

—  Frank Herbert , libro Dune

da «Nella mia casa paterna», della Principessa Irulan: Ed. Nord, p. 277
Dune

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“O mari di Caladan,
O gente del Duca Leto…
La cittadella di Leto è caduta,
Caduta per sempre…”

dai «Canti di Muad'Dib», della Principessa Irulan: Ed. Nord, p. 174
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