“Chi mi ha fatto le carte, | mi ha chiamato vincente | ma uno zingaro è un trucco | e un futuro invadente, | fossi stato un po' più giovane, | l'avrei distrutto con la fantasia, | l'avrei stracciato con la fantasia. | Ora le tue labbra puoi spedirle | a un indirizzo nuovo, | e la mia faccia sovrapporla a quella | di chissà chi altro ancora. | I tuoi quattro assi | bada bene di un colore solo, | li puoi nascondere | o giocare come vuoi, | o farli rimanere buoni amici come noi. | Santa voglia di vivere | e dolce Venere di Rimmel. | Come quando fuori pioveva | e tu mi domandavi | se per caso avevo ancora quella foto | in cui tu sorridevi e non guardavi, | ed il vento passava | sul tuo collo di pelliccia | e sulla tua persona; | e quando io, senza capire, | ho detto sì. | Hai detto "È tutto quel che hai di me". | È tutto quel che ho di te.”
da Rimmel, lato A, n.º 1
Argomenti
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cantautore italiano 1951Citazioni simili

Origine: prevale.net

“Bisogna sempre giocare lealmente quando si hanno in mano carte vincenti.”
da Una donna senza importanza

Origine: Distruzione del padre, Ricostruzione del padre. Scritti e interviste, p. 251