“Ciò che Platone chiama giustizia dello Stato, è piuttosto la bellezza di quello; poiché ciò che distingue il Giusto dal Bello è questo: nel Bello si aduna la ricchezza d'una esistenza varia e molteplice, ma priva di coscienza e senza che le parti siano soddisfatte. Il Giusto invece conferisce ad ogni essere una sussistenza propria, una interna soddisfazione e un movimento indipendente, acciocché anch'esso a sua volta entri come un tutto, e si attui liberamente nel tutto maggiore. Ma ciò non si trova nello Stato di Platone. Egli sacrifica l'uomo, la sua felicità, la sua libertà, la stessa sua morale perfezione; infatti questo Stato non esiste che per sé stesso, perché appaia la sua nobiltà e magnificenza, e i cittadini non sono ad altro destinati che a servire, come semplici membri alla bellezza della sua costruzione. Quindi egli ha il carattere rappresentativo, come tutte le cose belle; è un'opera artistica che sembra di esistere meno per le sue proprie parti, che per chi la contempla.”
Origine: Storia della filosofia del diritto, p. 12
Argomenti
giustizia , felicità , bellezza , carattere , cittadino , coscienza , costruzione , distinguo , esistenza , essere , giusto , interno , liberto , maggiore , magnificenza , membro , meno , morale , movimento , opera , operaio , perfezione , ricchezza , sacrificio , semplice , soddisfazione , stato , stesso , sussistenza , uomo , nobiltà , proprio , bello , altro , voltaFriedrich Julius Stahl 17
giurista tedesco 1802–1861Citazioni simili

Origine: Da un'intervista al Times, 13 dicembre 1954.

“Non è bello ciò che è bello, ma che bello che bello che bello.”
Quelli della notte, Frate Antonino di Scasazza

“I vestiti coprono gran parte della vostra bellezza ma non nascondono ciò che non è bello.”
Il Profeta

1988, p. 131
Dizionario del diavolo