“Mi ricordo tre parole che un giorno avevo decifrato su una tomba di marmo nero giù a Damme in Fiandra, dentro una chiesa della mia patria perduta: ETSI MORTUUS URIT.
"Seppur morto, egli arde…"
Possano queste pagine, ultimo fuoco di quel che io fui, ardere ancora un momento, riscaldare ancora un istante le anime possedute dalla passione di donarsi e di credere: di credere malgrado tutto, malgrado la disinvoltura dei corrotti e dei cinici, malgrado il triste gusto amaro che ci lasciano nell'anima il ricordo delle nostre colpe, la coscienza della nostra miseria e l'immenso campo di rovine morali di un mondo che è certo di non aver più bisogno di salvezza, che da questo trae motivo di gloria ma che deve tuttavia essere salvato. Deve più che mai essere salvato.”
Origine: Militia, p. 23
Argomenti
tre-giorni , due-giorni , parola-chiave , mondo , amaro , ancora , bisogno , campo , chiesa , cinico , corrotto , coscienza , disinvoltura , essere , fuoco , giorno , gloria , gusto , istante , marmo , miseria , misero , momento , morale , morto , motivo , nero , pagina , pagine , parola , passione , patria , ricordo , rovina , salvezza , tomba , ultimo , via , animaLéon Degrelle 20
politico belga 1906–1994Citazioni simili

Origine: I film degli altri, p. 37

Origine: Da Come la fenice http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0415092/1974/n.335/3, Il Tempo, 10 dicembre 1974.

“Non riesco a credere di essere ancora vivo, dovrei essere morto.”
Black Rain

Libro Secondo, ...e uguaglianza cristiana, pp. 206-207
La democrazia di nessuno
Origine: Il riferimento è alla critica di Nietzsche al principio cristiano di uguaglianza di tutti gli uomini di fronte a Dio: nell'affermazione cristiana di questa uguaglianza, Nietzsche ravvisa l'espressione del risentimento, del rancore dei deboli verso i potenti. In un mondo secolarizzato, ma ancora retto dalla disciplina – anche se non più dalla fede – cristiana, l'uguaglianza di fronte a Dio si muta in uguaglianza di tutti di fronte alla legge.

“L'ultima mia parola sarà ancora un inno a te, patria mia dolce.”
citato in Petru Iroaie, Documenti palermitani intorno a Nicola Balcescu