“Risulta subito evidente un carattere dell'obbiezione di coscienza, dovunque sia stata fatta: essa non è qualche cosa di negativo, ma è atto affermativo di un valore, di una visione ideale, fondazione di un rapporto spirituale (con Dio, con la società degli uomini, o con entrambi).
E questo atto affermativo è tale non solo per il fatto che è riferito ad una visione ideale che si vuol seguire, e incarnare iniziandola nel mondo, ma anche perché, per le difficoltà che esso incontra e le conseguenze avverse che si tira addosso, richiede un animo tutt'altro che vile, e profondamente persuaso. Se il soldato deve dare uno strappo ad un modo di vita abitudinario, quieto, piacevole e senza colpi, l'obbiettore di coscienza deve andare anche più in là, perché deve farsi forza contro quello stare insieme e in tanti che è nei soldati, e quel certo movimento ed esaltazione fisica; e, invece, affrontare decisamente e calmamente l'esser solo, inerme, colpito, oltre alla croce dell'accusa di viltà.”
Italia nonviolenta
Argomenti
vita , età , mondo , uomini , accusa , animo , atto , carattere , conseguenza , cosa , coscienza , croce , esaltazione , essere , fatto , fisico , fondazione , forza , ideale , incontro , insieme , modo , movimento , negativo , obbiezione , quiete , rapporto , societa' , soldato , strappo , tale , valor , valore , visione , difficoltàAldo Capitini 67
filosofo, politico e antifascista italiano 1899–1968Citazioni simili

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