“Chi è sensibile al problema della sofferenza degli animali di laboratorio, come può restare insensibile davanti al trattamento crudele cui sono sottoposti gli animali di allevamento? Sono ormai considerati «macchine di trasformazione» di una merce a costo noto (i mangimi) in un'altra (la carne) il cui prezzo dev'essere remunerativo al massimo, detratte le spese di allevamento che devono risultare contratte al minimo. Se nell'usare, sia pure con tante cautele e con la necessaria salvaguardia dal dolore fisico, i piccoli roditori per un esperimento biologico si può essere colti da crisi di coscienza, che cosa dire del modo con cui i più elementari princìpi di solidarietà vengono calpestati come nel caso degli allevamenti? Anche la pratica della macellazione risveglia un senso di ripugnanza nel vedere come l'animale viene inizialmente solo stordito per poi essere sgozzato in modo che la morte avvenga per dissanguamento (questo è quanto impone la legge sulla macellazione), affinché la sua carne prenda quel colorito bianco che piace tanto agli italiani. Quanti ragazzi allora, dopo aver firmato all'uscita dalla scuola le petizioni contro la vivisezione, arrivati a casa si avventano sul piatto di carne tenera che la mamma ha premurosamente preparato?”

p. 198

Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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