“«Infine andai da don Benedetto» il giovane riprese a raccontare. «Andai da lui non perché fosse un prete, ma perché, ai miei occhi, egli era sempre stato il simbolo dell'uomo giusto. […] Feci uno sforzo atroce su di me stesso e gli raccontai tutto, in una confessione che durò cinque ore e alla fine della quale giacevo quasi sfinito per terra. […] Ieri mi ha fatto chiamare e mi ha detto: "Vorrei risparmiarti la ripetizione di una sofferenza, ma c'è un uomo nelle vicinanze di Rocca al quale ti prego di ripetere la tua confessione. È un uomo nel quale puoi avere completa fiducia". […]
«Luigi Murica» disse allora l'altro sottovoce «voglio dirti una cosa che ti prova fino a che punto io abbia ora fiducia in te. Io non sono un prete. Don Paolo Spada non è il mio vero nome. Il mio vero nome è Pietro Spina.»
Gli occhi di Murica si riempirono di lagrime.”
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Ignazio Silone
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libro
Vino e pane
cap. XXV
Vino e pane
Argomenti
prete , don , nome , vero , spina , lagrima , confessione , benedetto , spada , ripresa , simbolo , fiducia , sforzo , prova , pietra , giusto , giovani , giovane , terra-terra , punto , detto , cap. , voglia , fine , fai-da-te , terra , alloro , fatto , stato , stesso , cosa , uomo , ripetizione , completo , sofferenza , avere , rocca , vicinanza , ieri , ora , altroIgnazio Silone 105
scrittore italiano 1900–1978Citazioni simili

Francesco Redi
(1626–1697) medico, naturalista e letterato italiano
in Opere, to. III, Venezia, 1712, p. 143, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 761-762

“Le peggiori sofferenze dell'uomo sono quelle che egli teme.”
Etty Hillesum
(1914–1943) scrittrice olandese
Diario