“Che cos'è, in letteratura filosofica, un capolavoro? È un'opera inedita quanto a forma e sostanza, un'opera che non si può duplicare e dopo la quale, nell'ambito in questione, le cose non possono essere più come prima. È un'opera che non si esaurisce mai, per quante volte la leggiamo. In altre parole, è un testo che le riletture non riescono ad esaurire e di cui anzi queste riletture contribuiscono ogni volta ad aumentare il livello di comprensione rispetto alle pagine che già conosciamo. È un'opera in cui si concentrano altre opere, un'opera che quando è giovanile come in questo caso, ne può contenere altre in germe, oppure un'opera che raccoglie anni di letture, di meditazioni, di riflessioni, di scritture. È un'opera impossibile da riprodurre in quanto tale senza evitare il pericolo di plagio, ma che inevitabilmente spinge i suoi lettori a scrivere altre opere, teoriche o pratiche. È un'opera che cambia la vita del suo lettore: la sua visione del mondo. La sua teoria(l'etimologia fa derivare da questa parola da “contemplazione”), ma anche il suo modo di stare al mondo, la sua esistenza concreta, la sua partica esistenziale. È un'opera che non riprendiamo mai senza tremare di felicità.(Cfr. pag 95 "L'ordine libertario" - Vita filosofica di Albert Camus”

Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2019. Storia

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“Gli elementi costitutori dell'essere vivente non sono opera umana, ma il più bel capolavoro mai compiuto da Dio, secondo le linee della meccanica quantica.”

Erwin Schrödinger (1887–1961) fisico e matematico austriaco

Origine: Citato in Johann Götschl, Erwin Schrödinger's World View: The Dynamics of Knowledge and Reality, Ed. Springer, 1992, p. 97. ISBN 940105071; citato in Giorgio Nadali, ReliGenio, Lampi di Stampa, 2012. ISBN 978-88-488-1404-1.

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