Frasi di Denis Diderot
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Denis Diderot è stato un filosofo, enciclopedista, scrittore e critico d'arte francese.

Fu uno dei massimi rappresentanti dell'Illuminismo e uno degli intellettuali più rappresentativi del XVIII secolo, amico e collaboratore di Voltaire e del barone d'Holbach, col quale scrisse numerose opere anonime di intonazione antireligiosa e anticlericale.Fu promotore, direttore editoriale ed editore dell'Encyclopédie, avvalendosi inizialmente dell'importante collaborazione di d'Alembert, che però alle prime difficoltà con la censura si ritirerà.

Sarà Diderot, dirigendo l'opera e scrivendo circa 1500 voci, spesso anonime, che porterà avanti quasi da solo grazie a vari finanziamenti. l'impresa, sino all'uscita degli ultimi volumi nel 1772.

Oltre al colossale lavoro enciclopedico e alle pubblicazioni anonime per aggirare la censura, Diderot scrisse numerose opere filosofiche e teatrali, romanzi, articoli e saggi su disparati argomenti, occupandosi di arte, storia, politica e società. Wikipedia  

✵ 5. Ottobre 1713 – 31. Luglio 1784
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Denis Diderot frasi celebri

Frasi su Dio di Denis Diderot

“È facile criticare giustamente; e difficile eseguire anche mediocremente.”

Origine: Da Discours sur la poésie dramatique; citato in Dizionario delle citazioni.

Frasi sulla bellezza di Denis Diderot

“Bello è un termine che noi applichiamo a innumerevoli esseri; ma per quanta sia la differenza tra questi esseri, bisogna concludere o che noi facciamo una falsa applicazione del termine bello, o che in tutti questi esseri c'è una qualità di cui il termine bello è il segno.
Questa qualità non può rientrare nel numero di quelle che costituiscono la loro differenza specifica; poiché in questo caso non ci sarebbe che un solo essere bello, o tutt'al più una sola specie bella di esseri.
Ma fra le qualità comuni a tutti gli esseri che chiamiamo belli, quale sceglieremo per identificare la cosa di cui il termine bello è il segno? Quale? È evidente, mi sembra, che dovrà essere quella la cui presenza li rende tutti belli; la cui maggiore o minore intensità (se essa è suscettibile di maggiore o minore intensità) li rende più o meno belli; la cui assenza rende impossibile che siano belli; che non può cambiare natura senza che il bello cambi specie, e la cui qualità opposta renderebbe sgradevoli e brutti i più belli; in una parola, quella grazie alla quale la bellezza comincia, aumenta, varia all'infinito, declina e scompare. Ora, non c'è che la nozione di rapporti che abbia questa virtù.
Chiamo dunque bello fuori di me tutto ciò che contiene in sé qualcosa che possa risvegliare nel mio intelletto l'idea di rapporti; e bello per me tutto ciò che risveglia quest'idea.
Quando dico tutto, escludo però le qualità relative al gusto e all'odorato; benché queste qualità possano risvegliare in noi l'idea di rapporti, non si chiamano belli gli oggetti in cui esse risiedono, quando li si considera dal punto di vista di queste qualità. Diremo un cibo eccellente, un odore delizioso, ma non un bel cibo, un bell'odore. Dunque, quando diciamo questo è un bel pesce, questa è una bella rosa, consideriamo nella rosa e nel pesce qualità diverse da quelle relative ai sensi del gusto e dell'odorato.
Se faccio distinzione tra tutto ciò che contiene in sé qualcosa che possa risvegliare nel mio intelletto l'idea di rapporti, e tutto ciò che risveglia questa idea, è perché bisogna ben distinguere le forme che sono negli oggetti dalla nozione che io ne ho. Il mio intelletto non mette nulla nelle cose e non ne toglie nulla. Che io pensi o non pensi alla facciata del Louvre, tutte le parti che la compongono hanno ugualmente questa o quella forma e questa o quella rispondenza tra loro: che ci siano degli uomini o meno, essa è bella ugualmente, ma soltanto per possibili esseri costituiti di corpo e di spirito come noi; poiché per altri essa potrebbe non essere né bella né brutta, o anzi essere brutta. Ne consegue che, benché non ci sia un bello assoluto, ci sono due specie di bello per noi, un bello reale e un bello percepito.”

2001, pp. 39-41
Trattato sul bello

“7º I sostenitori del senso interno intendono per bello l'idea che certi oggetti suscitano nella nostra anima e per senso interno del bello la facoltà che abbiamo di accogliere questa idea; osservano che gli animali hanno delle facoltà simili ai nostri sensi esterni, e che anzi le hanno qualche volta superiori alle nostre; ma che non ce n'è nessuno che mostri quello che intendiamo per senso interno. Un essere, continuano, può dunque avere interamente la nostra medesima sensazione esterna, senza cogliere però le somiglianze e i rapporti tra gli oggetti; può anche discernere quelle somiglianze e quei rapporti senza sentirne un grande piacere; d'altra parte le pure e semplici idee della figura e delle forme, ecc., sono qualcosa di distinto dal piacere. Il piacere può trovarsi là dove le proporzioni non sono considerate né conosciute, e può mancare per quanta attenzione si rivolga all'ordine e alle proporzioni. Come chiameremo dunque questa facoltà che agisce in noi senza che sappiamo bene il perché? Senso interno.
8º Questa denominazione è fondata sul rapporto tra la facoltà che essa designa e le altre facoltà. Tale rapporto consiste principalmente nel fatto che il piacere che ci fa provare il senso interno è differente dalla conoscenza dei princìpi. La conoscenza dei princìpi può accrescerlo o diminuirlo; ma questa conoscenza non si identifica con esso né è la sua causa. Questo senso dà un piacere necessario; poiché la bellezza e la bruttezza di un oggetto rimangono sempre le stesse per noi anche se abbiamo tutte le intenzioni di giudicare diversamente. Un oggetto sgradevole non ci può parere bello per il solo fatto che è utile; un bell'oggetto, anche se è nocivo, non per questo ci sembra brutto. Prometteteci il mondo intero in ricompensa per costringerci a trovare bella la bruttezza e brutta la bellezza; aggiungete al premio le più terribili minacce, voi non porterete nessun cambiamento alle nostre percezioni e al giudizio del senso interno: la nostra bocca potrà lodare o biasimare a vostro piacere; ma il senso interno rimarrà incorruttibile.”

2001, pp. 18-20
Trattato sul bello

Denis Diderot Frasi e Citazioni

“Diffidate di chi viene a mettere ordine.”

Origine: Citato in Tommaso Giartosio, Perché non possiamo non dirci, Feltrinelli, 2004, p. 73. ISBN 88-07-10368-0

“Il buono vive in società, il malvagio da solo.”

Origine: Citato in Indro Montanelli e Roberto Gervaso, L'Italia del Settecento, Rizzoli, 1971.

“Quando si crede troppo, si rischia tanto quanto si crede troppo poco.”

Origine: Citato in Karlheinz Deschner, Sopra di noi... niente, Ariele, 2008.

“Se un misantropo si fosse proposto di fare l'infelicità del genere umano, che avrebbe potuto inventare di meglio che la credenza in un essere incomprensibile, sul quale gli uomini non avrebbero potuto mai mettersi d'accordo e al quale avrebbero attribuito maggior importanza che alla loro stessa vita?”

Origine: Da L'uomo e la morale, a cura di V. Barba, Edizioni Studio Tesi, 1991, p. 88 http://books.google.it/books?id=yKAp3P-b9fsC&dq=se+un+misantropo+infelicit%C3%A0+diderot&q=misantropo#v=onepage&q=&f=false.

“Un'ipotesi non è un fatto.”

Interpretazione della natura

“[…] valorosi americani, che hanno preferito vedere oltraggiare le loro donne, trucidare i loro figli, distruggere le loro case, devastare i loro campi, incendiare le loro città, e che hanno preferito versare il loro sangue e morire, piuttosto di perdere la minima parte della loro libertà.”

Origine: Da Saggio sui regni di Claudio e di Nerone e sui costumi e gli scritti di Seneca (1782), traduzione di Secondo Carpanetto, Luciano Guerci, Sellerio, Palermo, 1987, lib. II, 5 74, pp. 327-28; citato in Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005, p. 133.

“[…] basta un solo fatto per abbattere un sistema […].”

Il bello assoluto secondo Hutcheson e i suoi seguaci; 2001, p. 34
Trattato sul bello

“L'occhio e l'ala di farfalla bastano per annientare un ateo.”

Origine: Citato in Augustin Barruel, Memorie per servire alla storia del Giacobinismo, p. 31.

“Un buon narratore è un uomo raro.”

Origine: Da Jacques il fatalista, a cura di Piero Bianconi, BUR, 2014.

“Lo scetticismo è il primo passo verso la verità.”

Origine: Citato in Norbert Gutermam, The Anchor Book of French Quotations with English Translations, 1963.

Denis Diderot: Frasi in inglese

“There are things I can't force. I must adjust. There are times when the greatest change needed is a change of my viewpoint.”

As quoted in Cracking the Code of Our Physical Universe : The Key to a Whole New World of Enlightenment and Enrichment (2006) by Matthew M Radmanesh, p. 91

“No man has received from nature the right to give orders to others. Freedom is a gift from heaven, and every individual of the same species has the right to enjoy it as soon as he is in enjoyment of his reason.”

Aucun homme n'a recu de la nature le droit de commander aux autres. La liberté est un présent du ciel, et chaque individu de la meme espèce a le droit d'en jouir aussitòt qu'il jouit de la raison.
Article on Political Authority, Vol. 1, (1751) as quoted in Selected Writings (1966) edited by Lester G. Crocker
Variant translation: No man has received from nature the right to command his fellow human beings.
L'Encyclopédie (1751-1766)

“Pithy sentences are like sharp nails which force truth upon our memory.”

As quoted in A Dictionary of Thoughts : Being a Cyclopedia of Laconic Quotations (1908) by Tryon Edwards, p. 338

“When superstition is allowed to perform the task of old age in dulling the human temperament, we can say goodbye to all excellence in poetry, in painting, and in music.”

Origine: Pensées Philosophiques (1746), Ch. 3, as quoted in Selected Writings (1966) edited by Lester G. Crocker

“Gratitude is a burden, and every burden is made to be shaken off.”

Denis Diderot libro Rameau's Nephew

La reconnaissance est un fardeau, et tout fardeau est fait pour être secoué.
Rameau's Nephew (1762)

“Distance is a great promoter of admiration!”

As quoted in Thesaurus of Epigrams: A New Classified Collection of Witty Remarks, Bon Mots and Toasts (1942) by Edmund Fuller

“One may demand of me that I should seek truth, but not that I should find it.”

On doit exiger de moi que je cherche la vérité, mais non que je la trouve.
No. 29; Variant translation: I can be expected to look for truth but not to find it.
Pensées Philosophiques (1746)

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