Frasi di Murray Bookchin

Murray Bookchin è stato un filosofo, anarchico, saggista, ecologista e ambientalista statunitense. Maggior esponente dell'ecologia sociale, una sintesi del pensiero ecologico e socialista libertario, Bookchin è stato autore di diversi testi di politica, filosofia, storia e urbanistica, oltre che di ecologia.

Nato a New York nel 1921, figlio di Nathan e Rose Bookchin, emigrati russi , ha fatto l'operaio metalmeccanico, il sindacalista, lo scrittore, il docente universitario.

Avvicinatosi nella prima gioventù all'ideologia marxista, entrò a far parte delle organizzazioni giovanili del Partito Comunista degli Stati Uniti d'America. Espulso dopo poco, negli anni trenta si allontanò dal comunismo staliniano per approdare a una visione anarchista e libertaria negli anni cinquanta. Fu tra i protagonisti del grande sciopero della General Motors del 1946.

L'intera sua opera può essere considerata una progressiva "assunzione, sussunzione e superamento" dei contenuti di diverse correnti ideologiche radicali del ventesimo secolo, del marxismo come dell'anarchismo, della Scuola di Francoforte come dell'urbanesimo utopistico di Lewis Mumford e dell'ecologismo.

Nel 1952, Bookchin pubblica - sotto lo pseudonimo di Lewis Herber per sfuggire alla persecuzione del maccartismo - un articolo dal titolo The Problems of Chemicals in Food. Nel 1964 pubblica il libro Our Synthetic Environment , che precede di qualche mese il ben più noto Primavera silenziosa di Rachel Carson, in cui vengono denunciati gli effetti della chimica di sintesi ed in particolare dei fitofarmaci sulla salute dell'uomo.

Negli anni sessanta pubblica Listen Marxist!, rivolto ai movimenti politici radicali di quegli anni, in cui sostiene un «anarchismo della post scarsità». Secondo Bookchin «il problema non è quello di abbandonare il marxismo o di cancellarlo... In uno stadio più avanzato di sviluppo del capitale rispetto a quello con cui Marx aveva a che fare un secolo fa, in una fase più avanzata di sviluppo tecnologico rispetto a quanto lo stesso Marx potesse aver previsto, è necessaria una nuova critica, che porti a nuove forme di lotta, di organizzazione, di propaganda, di stili di vita».

Nel 1971 Bookchin fonda con altri studiosi l'"Istituto per l'Ecologia Sociale" a Plainfield, Vermont, centro ancora attivo nel campo della teoria sociale, dell'eco-filosofia e delle tecnologie alternative. In questo periodo Bookchin si definisce «un ecologista sociale e un municipalista libertario».

Nel 1982 pubblica la prima sintesi della sua riflessione e del suo impegno politico, Ecologia della libertà: «Il dominio dell'uomo sulla natura è originariamente causato dal dominio reale dell'uomo sull'uomo. La soluzione a lungo termine della crisi ecologica dipenderà da una trasformazione fondamentale di come organizziamo la società, una nuova politica basata sulla democrazia face-to-face, su assemblee di vicinato e sulla dissoluzione delle gerarchie».

Bookchin sottolinea con forza nella sua analisi la distinzione tra l'approccio dell'"ecologia sociale", finalizzata ad un nuovo rapporto tra società e natura a partire dalla radicale trasformazione dei rapporti sociali, e l'"ambientalismo" come tentativo di intervenire sugli impatti più devastanti del capitalismo: «Parlare di limiti dello sviluppo nel mercato capitalistico», scriveva nel 1990 in Remaking society, rivolgendosi agli analisti del Club di Roma e ad autori come Lester Brown o Jeremy Rifkin, «è privo di significato; è come parlare di porre limiti alla guerra in una società guerriera... Il capitalismo non può essere più "convinto" a porre dei limiti al proprio sviluppo di quanto un essere umano possa essere "convinto" a smettere di respirare».

La sua proposta «comunalista», il tentativo di «andare oltre le tendenze [dei movimenti radicali] del secolo passato», resta il contributo di maggiore originalità per i movimenti ecologisti e della sinistra radicale contemporanei. Tale proposta è articolata con chiarezza nel libro From Urbanization to Cities : «L'immediato obiettivo dell'agenda del municipalismo libertario è di riaprire la sfera pubblica in opposizione ad ogni statalismo, di permettere il massimo di democrazia nel senso letterale del termine, di creare istituti che in forma embrionale possano dare potenza alla gente»; «Non vi può essere politica senza comunità. E per comunità intendo una libera associazione di cittadini su base municipale, rinforzata nella propria autonoma capacità economica dai propri organismi di base e il sostegno confederativo di altre comunità, organizzate in reti territoriali».

Oltre agli scritti propriamente politici, Bookchin ha elaborato una posizione filosofica che ha denominato "naturalismo dialettico", a partire dalla dialettica di Hegel.

Il suo ultimo testo pubblicato è stato The Third Revolution, una storia in quattro volumi delle correnti libertarie nei movimenti rivoluzionari in Europa e in America. Murray Bookchin è morto il 30 luglio 2006 nella sua casa di Burlington all'età di 85 anni. Frai vari movimenti che si rifanno attualmente al pensiero di Bookchin vi è quello di Abdullah Öcalan e del Partito dei Lavoratori del Kurdistan che stanno tentando di realizzare a Rojava, Kobane e in tutto il Kurdistan un "confederalismo democratico" basato sulla democrazia diretta e un'economia solidale ed ecologica. Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan , è un'organizzazione di guerriglia in Turchia, che ha combattuto la stato turco dal 1980 per cercare di garantire maggiori diritti politici e culturali per i curdi del paese. Anche se fondato su una rigida ideologia marxista-leninista, il PKK ha visto un cambiamento nel suo pensiero e nei suoi obiettivi dopo la cattura e la prigionia del suo leader, Abdullah Ocalan, nel 1999. Ocalan ha iniziato la lettura di una serie di teorie politiche post-marxiste, mentre era in carcere, e ha trovato particolare interesse nei lavori di Bookchin. Ocalan ha tentato all'inizio del 2004 di organizzare un incontro con Bookchin attraverso i suoi avvocati, e descrive se stesso come "studente" di Bookchin desideroso di adattare il suo pensiero alla società mediorientale. Sebbene Bookchin fosse troppo malato per accettare la richiesta, gli ha mandato un messaggio di sostegno. Quando Bookchin è morto nel 2006, il PKK ha salutato il pensatore americano come "uno dei più grandi scienziati sociali del 20 ° secolo", e ha promesso di mettere la sua teoria in pratica. "Confederalismo Democratico", la variazione sul Communalismo o Municipalismo Libertario, sviluppato da Öcalan nei suoi scritti e adottato dal PKK, non cerca solo la difesa dei diritti dei curdi nel quadro della formazione di uno Stato indipendente curdo separato dalla Turchia. Il PKK sostiene che il suo progetto non è visto come rivolto solo ai curdi, ma per tutti i popoli della regione, indipendentemente dalla loro etnia, o religione nazionale. piuttosto, promulga la formazione di gruppi e organizzazioni che iniziano a livello di base a diffondere i loro ideali in un contesto non statale che inizia a livello locale. Si pone anche una particolare enfasi sulla protezione e promozione dei diritti delle donne. Il PKK ha avuto un certo successo nell'attuazione del suo programma, attraverso organizzazioni come il Congresso della Società Democratica , che coordina attività

politiche e sociali in Turchia, e la Koma Civakên Kurdistan , che lo fa in tutti i paesi in cui vivono i curdi.

✵ 14. Gennaio 1921 – 30. Luglio 2006
Murray Bookchin photo

Lavori

Post-Scarcity Anarchism
Murray Bookchin
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Murray Bookchin frasi celebri

Frasi sull'et di Murray Bookchin

“La società gerarchica non ha futuro e la nostra alternativa all'estinzione sociale è solamente l'utopia.”

introduzione, p. 15; citato in Varengo 2007, p. 82
Post-Scarcity Anarchism

Frasi sulla natura di Murray Bookchin

Murray Bookchin Frasi e Citazioni

“Il municipalismo libertario prende la sua vitalità e la sua integrità proprio dalla tensione dialettica che esso promuove tra la nazione-stato e la confederazione municipale. La sua "legge di vita”

... ] consiste precisamente nella lotta con lo stato. La tensione tra le confederazioni municipali e lo stato deve essere chiara e senza compromessi. Dato che queste confederazioni esisteranno prima di tutto in opposizione all'entità statale, esse non potranno compromettersi con lo stato, o con elezioni provinciali o nazionali, e ancor meno potranno essere organizzate mediante questi mezzi. Il municipalismo libertario viene plasmato dalla sua lotta con lo stato, viene rafforzato dalla sua lotta e in ultimo definito da questa lotta. (da Municipalismo libertario. La Mia Proposta (Libertarian Municipalism: An Overview, introduzione a Readings in Libertarian Municipalism, Burlington, Social Ecology Project, 1991; pubblicato con un'aggiunta in "Green Perspective", n. 24, ottobre 1991), A – Rivista Anarchica, n. 187, dicembre 1991/gennaio 1992, p. 19 ; citato in Varengo 2007, p. 111)

“Mentre la maggior parte dei teorici sociali sembrava non avere sufficiente consapevolezza del potere della gente di creare le proprie istituzioni e le proprie forme di organizzazione, ci sono molti esempi di questo potere che mi incoraggiano. Uno dei miei favoriti ha avuto luogo a New York negli ultimi anni '70. Questa esperienza si chiamava il "Movimento della undicesima strada est". Inizialmente il movimento era un'organizzazione di quartiere di portoricani, una delle tante del Lower East Side di Manhattan, che aveva formato un'alleanza con alcuni giovani ecologisti radicali per riabilitare un palazzo abbandonato che era stato completamente distrutto da un incendio. L'isolato stesso, uno dei peggiori nel ghetto ispanico, sarebbe divenuto un ritrovo per tossicodipendenti, ladri di auto, rapinatori e piromani. Dopo essere stato occupato illegalmente da una comunità di squatter, l'edificio fu completamente ricostruito dagli operai di una cooperativa, composti per la maggioranza da portoricani, una manciata di neri e qualche bianco. Il tentativo del movimento di acquistare la proprietà dell'edificio per finanziare la sua riabilitazione e allargare le sue attività ad altre strutture abbandonate, sarebbe divenuta una cause célèbre che ispirò imprese simili nel Lower East Side e in altri quartieri. […] Alla fine, l'edificio stesso fu non solo ricostruito, ma fu "ristrutturato ecologicamente" con dispositivi salva-energia, isolanti, pannelli solari per scaldare l'acqua e un generatore eolico per fornire una parte dell'energia elettrica. Si parlò di giardini pensili, riciclo dei rifiuti e di trasformare i terreni abbandonati nei paraggi in piccoli parchi di quartiere. Sarebbe troppo lungo fare un resoconto completo delle lotte del "Movimento della undicesima strada est". Tuttavia, sono felice di dire che alcune persone dell'Institute for Social Ecology giocarono un ruolo ispiratore e tecnico in questi progetti. Questo è, penso, un esempio poco conosciuto, ma notevole di come giovani ecologisti sociali bianchi hanno lavorato mano nella mano con persone ispaniche oppresse per ottenere un ambiente umano in maniera autenticamente ecologica. […] È stato un meraviglioso esempio della pratica dell'ecologia sociale che contrasta marcatamente con le carattaristiche bellicose, autoindulgenti e a volte misantropiche che trovo spesso nell'ecologia profonda e nell'ambientalismo della classe media.”

da Aa. Vv., Defending the Earth, A debate between Murray Bookchin and Dave Foreman, Black Rose Books, Montreal/New York, 1991, pp. 101-102
Origine: Citato in Ermanno Castanò, Ecologia e potere. Un saggio su Murray Bookchin, p. 114, Mimesis, Milano, 2011. ISBN 88-57-50501-4

Murray Bookchin: Frasi in inglese

“And that's what socialism was supposed to be about, or anarchism was supposed to be about, and tragically has been betrayed.”

In this clip, Murray Bookchin is speaking to a crowd of anarcho-capitalists and other libertarians at a Libertarian Party Conference. Karl Hess is sitting next to Bookchin at the table.
Anarchism in America http://alexpeak.com/art/films/aia/ (15 January 1983)
Contesto: The basic problem I really have is that whenever I meet leftists in the socialist and Marxist movements, I'm called a petit-bourgeois individualist. [audience laughs] I'm supposed to shrink after this— Usually I'm called petit-bourgeois individualist by students, and by academicians, who’ve never done a days work life [sic] in their entire biography, whereas I have spent years in factories and the trade unions, in foundries and auto plants. So after I have to swallow the word petit-bourgeois, I don't mind the word individualist at all!I believe in individual freedom; that's my primary and complete commitment—individual liberty. That’s what it's all about. And that's what socialism was supposed to be about, or anarchism was supposed to be about, and tragically has been betrayed.And when I normally encounter my so-called colleagues on the left—socialists, Marxists, communists—they tell me that, after the revolution, they're gonna shoot me. [audience laughs, Murray nods] That is said with unusual consistency. They're gonna stand me and Karl up against the wall and get rid of us real fast; I feel much safer in your company. [audience laughs and applauds]

“Almost anyone, I suppose, can call himself or herself an anarchist, if he or she believed that the society could be managed without the state.”

Anarchism in America http://alexpeak.com/art/films/aia/ (15 January 1983)
Contesto: Almost anyone, I suppose, can call himself or herself an anarchist, if he or she believed that the society could be managed without the state. And by the state—I don't mean the absence of any institutions, the absence of any form of social organisation—the state really refers to a professional apparatus of people who are set aside to manage society, to preëmpt the control of society from the people. So that would include the military, judges, politicians, representatives who are paid for the express purpose of legislating, and then an executive body that is also set aside from society. So anarchists generally believe that, whether as groups or individuals, people should directly run society.

“If we do not do the impossible, we shall be faced with the unthinkable.”

Page 107 of the 2005 reprint.
The Ecology of Freedom (1982)

“Directed by Steven Fischler and Joel Sucher.”

Anarchism in America http://alexpeak.com/art/films/aia/ (15 January 1983)

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