“[Su Carlo Pisacane] Noi dissentivamo su diversi punti: sulle idee religiose, ch'ei non guardava, errore comune al più, se non attraverso le credenze consunte e perciò tiranniche dell'oggi; sul cosidetto socialismo, che riducevasi a una mera questione di parole dacché i sistemi esclusivi, assurdi, immorali delle sétte francesi erano ad uno ad uno da lui respinti e sulla vasta idea sociale fatta oggimai inseparabile in tutte le menti d'Europa dal moto politico io andava forse più in là di lui: sopra una o due cose delle minori spettanti all'ordinamento della futura milizia; e talora sul modo d'intendere l'obbligo che abbiamo tutti di serbar fede al Vero. Ma il differire di tempo in tempo sui modi d'antivedere l'avvenire non ci toglieva d'essere intesi sulle condizioni presenti e sulla scelta dei rimedi.”
citato in Guida alla lettura, in Pensiero e azione nel Risorgimento, EDIPEM, Novara 1974.
Argomenti
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patriota, politico e filosofo italiano 1805–1872Citazioni simili
VI, 1
Considerazioni sopra la storia di Sicilia dai tempi Normanni sino ai presenti, Libro 6

Origine: Anarchia e comunismo "scientifico", p. 44

Origine: Citato in AA.VV., Il libro delle religioni, traduzione di Anna Carbone, Gribaudo, 2017, p. 197. ISBN 9788858015810

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