“E svelta, con mani tremanti, la vecchia portò un lume.
Ilia, allora, destatasi dal sonno sconvolta, fa in lacrime questo racconto:
«Figlia di Euridice, che fu da nostro padre amata,
le forze m'abbandonano, la vita stessa abbandona il mio corpo.
Mi sembrava che un uomo, molto bello, mi trascinasse
tra i salici d'un bosco delizioso, per rive e luoghi sconosciuti:
e poi, così da sola, mi sembrava, sorella, di vagare,
di seguire a fatica le tue tracce, di cercarti
senza riuscire nel mio cuore a prenderti: non c'era sentiero a rendere il passo sicuro.
Ed ecco mi sembra che il padre mi chiami e mi dica:
"Figlia mia, dovrai prima patire sofferenze,
ma poi ritornerà per te, dal fiume, la fortuna".
Dopo queste parole subito, sorella, si ritrasse
né più si offrì allo sguardo e al desiderio del mio cuore,
benché piangendo più volte tendessi le braccia
al vasto azzurro del cielo e dolcemente l'invocassi.
Il sonno mi ha lasciata appena, con il cuore angosciato.»”

2003, 34-50 Skutsch; 35-51 Vahlen
Annales

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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poeta, drammaturgo e scrittore romano -239–-169 a.C.

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Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Dall'elogio funebre di Rudolf Ladenburg, 1° aprile 1952, Archivio Einstein 5-160.
Origine: Citato in Walter Isaacson, Einstein: [la sua vita, il suo universo], p. 516

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